facilmente le asserite fortune di altri cercatori tapini, n'era spesso infocato, accecato e precipitato su certi cenci sporchi, che, se costavano poco
prosa letteraria
, di festeggiare le buone fortune di Papuzza. "Mi l'era per bev", brontola il curato. "L'è ben che ghe n'è minga", risponde lo zio. Il curato brontolò
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