Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: ero

Numero di risultati: 28 in 1 pagine

  • Pagina 1 di 1

Casa di bambola

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Ibsen, Eric 7 occorrenze
  • 1894
  • Maz Kantorowicz
  • Milano
  • teatro - commedia
  • UNICT
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È proprio così, Torvaldo. A casa mia, papà mi esponeva le sue idee ed io le accettavo. Se ero d'un altro parere, sapendo che il sentirsi contradetto

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Mai; allegra, niente altro. Tu eri buono con me: però la nostra casa è stata soltanto una sala di ricreazione. Da bambina ero servita da bambola per

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potessi indurti alle condizioni imposte da colui. Ero sicura che gli avresti risposto: via di qua!... Pubblicate pure!... Se questo fosse avvenuto....

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Sì. Partire, intendi, non fu cosa facile: m'ero sgravata allora di Ivar. Ma, insomma, bisognava partire, a ogni costo. Che viaggio maraviglioso

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Ho altre piccole entrate. L'inverno scorso ebbi la fortuna di trovar da copiare molto. Mi chiudevo in camera, e scrivevo l'intera nottata. Spesso ero

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Benissimo. Ero alla trattoria Olsen, e vidi passare suo marito.

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, dibattendomi fra le più misere difficoltà. Ero lieto di rialzarmi a grado a grado. Ora, cacciato via, non basta che mi facciano la grazia di riprendermi

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XVIII Legislatura – Tornata del 27 febbraio 1894

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Biancheri 1 occorrenze
  • 1894
  • politica - sedute parlamentari del Regno d'Italia
  • UNITUSCIA
  • s
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Oggi ero venuto qui col proposito di confutare parecchie delle cose dette dall'onorevole Nasi; ero venuto armato del libro dell'onorevole mio amico

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Racconti 2

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Capuana, Luigi 19 occorrenze
  • 1894
  • Salerno Editrice
  • prosa letteraria
  • UNIFI
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compatito e mi ha perdonato, il profondo rancore contro di lei, mi rende quasi pazzo. La sua vendetta è terribile! Ero geloso, sí, stupidamente geloso

altro che i grandi maestri italiani e Bach, il suo Bach, come lo chiamava. Allora io ero materialista, ateo, e quei soliloqui dell'anima pregante e

... ? - La piú schietta verità. A furia di sentirmi applaudire, a furia di osservare la meraviglia dei miei uditori, ho dovuto poi convincermi che ero

essi avean dovuto lasciarmi nell'animo. Ero suo amico d'infanzia. Da che gli era passata la smania dei viaggi, ci vedevamo quasi tutti i giorni; e

luogo: Firenze. Ero arrivato la sera avanti. Due giorni prima, mi trovavo a Napoli, deciso di starvi fino alla metà di giugno. Nella stagione di

fondo all'animo la risposta da dare. Evidentemente non ero innamorato, e sentivo dispiacere di non esser tale. Miss Nelly mi ispirava una gran simpatia

, osservandola, le invidiavo la gioia della novità di quelle sensazioni che stentavo quasi a comprendere, abituato fin da quando ero studente, alla vista del

piattino col sale. Di tratto in tratto, prendeva un pizzico di sale e lo buttava nell'orciolino. Mi ero situato in maniera da poter seguire, sbirciando da

per me. Ero il vivente ritratto del nonno, secondo lei; e infatti ella mi aveva imposto il soprannome di Nonnino. Confesso che abusavo volentieri di

. Accorsero le vicine. Salí su il dottore, che passava per caso. "Che ha mangiato?" Il dottore voleva saperlo da me. Che ne sapevo io? Ma ero atterrita

strumento con precisione mirabile, io ho avuto la stupida soddisfazione di sapere in che modo e fino a quanto amavo ed ero amato; ma non ho piú goduto

pazienza - ero ricalcitrante - nei misteri della scienza occulta, pel tanto che occorreva perché io capissi quel che egli voleva fare. Sopratutto mi spiegò

pulizia l'ha ordinata Domineddio! ... Ero venuto ... - Vostro fratello è contento del suo impiego? - lo interruppe, un giorno, donna Rosa. - Contentissimo

cambio, dovendo restare sempre a disposizione del pubblico notte e giorno. Io mi ero sperduto per quei corridoi luminosi, per quelle vaste sale dove

dubito. Mi ero accorto che mia moglie cominciava ad amarti. È un'anima nobile ed onesta anche lei. Di che cosa avete paura tutti e due?" "Della nostra

solita storia: - La mia bella giovinezza non ve la siete goduta voi? A sedici anni - l'avete già dimenticato? - ero un bottoncino di rosa! Se mi son

, dottore. Ero pazzo! - gli ripeteva lo sconosciuto. - Grazie, grazie! - Grazie di che? ... Non ho fatto niente -. E cercava di svincolarsi dall'abbraccio di

; il calcolo, inconsapevolmente, un pochino ... E se poi la suggestione finisse? E tu ti ritrovassi allo stato di prima? - Ero un imbecille allora, un

appunto della torcia. - Si è consumata tutta? - E sentito come la cosa era andata, se ne rallegrò assai. - Se ero destinato a morire, sarei morto lo

I PESCATORI DI BALENE

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Salgari, Emilio 1 occorrenze

saranno peggiori. - E l'orso? Tò, me lo ero scordato. - Quando verrà il capo sapremo qualche cosa. Ah! Eccolo che ritorna! Infatti il Tanana si