Ah! amor mio, moglina mia! Non t'abbraccerò mai forte abbastanza! Senti, Nora: spesso io desidero vederti minacciata da un grave pericolo, per poter
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Buona notte, uccelletto mio canterino! Dormi tranquilla. Io darò un'occhiata alle lettere.
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Sì: e riposati: tenta di calmarti, di rimetterti da questo colpo, uccellino mio spaventato! Riposa tranquilla, sotto le mie ali che ti proteggeranno.
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Domani partirò per casa mia; intendo, pel mio paese nativo. Là troverò più facilmente da vivere.
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marito da ogni impegno verso di essa. In ogni caso, dal canto mio, io ti dichiaro già bell'e sciolto. Non è giusto che tu ti creda legato mentre io mi
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Mio Dio, si capisce che ci siano molte spese da fare in una famiglia all'avvicinarsi del Natale.
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Vorrei avere ereditate molte qualità di mio padre.
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È passato nel mio studio?
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È fatto. Ora ci sederemo comodamente davanti al caminetto. Tu in questa poltrona: io nella seggiola accanto; è il mio posto.
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Figurati! Mio marito è stato fatto direttore della Banca.
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Precisamente. Figurati che strazio non potere andare a vederlo! Attendevo da un momento all'altro la nascita di Ivar; e il mio povero Torvaldo aveva
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Mio Dio, mio Dio, Cristina, che dolcezza, che delizia vivere ed essere felici. Ah! Ma è un orrore! Io non parlo d'altro che dei miei affari!
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Allora viveva tuttavia la mamma, malata e senza risorse. Avevo su le braccia due fratellini. Credetti ch'era mio dovere accettare quella richiesta.
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Dio mio, dei lavori di ricamo, di cucito, e altre cosettine di questo genere!
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Lei? Che cosa c'è? Che vuol dire a mio marito?
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Amore mio! Guarda, Cristina: non sono carini?
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Mio marito non è in casa, signor Krogstad.
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Se parlate male di mio marito vi metto fuori dell'uscio.
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In un altro senso. E può credere che io abbia potere su mio marito?
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Signora Helmer, vorrebbe ella avere la bontà di adoperare la sua influenza in mio favore?
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Vorrebbe ella avere la bontà di fare in maniera che io non perda il mio modesto posticino alla Banca?
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Non dirà, spero, a mio marito che le devo dei quattrini.
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Questo segreto è la mia gioia, il mio orgoglio; e Torvaldo dovrebbe saperlo in maniera così villana? No, Lei mi esporrebbe a gravi dispiaceri.
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Doveva? Che mio padre firmò.
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Saputa la cosa, mio marito pagherà subito; ed eccoci sbarazzati di lei.
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Impossibile egualmente: ne dipendeva la vita di mio marito. Come rinunziarvi?
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Torvaldo vuole così. Ecco il mio costume. Egli l'ha fatto lavorare laggiù, ed è arrivato così sciupato, che io non so veramente...
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Tutti i giorni. È il miglior amico di gioventù di mio marito e anche il mio. È per così dire uno di casa.
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No, era Cristina. Mi aiuta a riparare il mio costume. Vedrai che effettone farò!
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Per aggiustare il mio costume. Dio mio, com'è strano!
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Sono. Costei prenderà il mio posto in questa casa, quando io me ne sarò andato, costei...
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A casa mia, amavo mio padre più di tutti. Il mio gran divertimento però era scendere di nascosto nella stanza delle serve. Esse non mi facevano mai
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No: riguarda... il mio nuovo costume.
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Parlate sottovoce: mio marito è là.
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Lei sa che ho ricevuto il mio congedo.
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Fallo entrare, ma senza far rumore. E non dire niente a nessuno. È una sorpresa per mio marito.
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Signor Krogstad, rispetti mio marito.
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Un meschino strascina faccende mio pari!
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Mio marito non dovrà, mai sapere niente!
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No, mio marito non dovrà avere codesta lettera. La strappi. Avrò del denaro....
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Non quello che vi devo. E che somma chiedete a mio marito? Ve la darò.
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È là! Torvaldo, Torvaldo, mio Dio! Siamo perduti!
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Dio mio! Che dici mai?
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L'ha sempre lui, mio marito!
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Certamente. Nessuno, prima di domani, dovrà vedermi in tutto il mio splendore.
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E farebbe davvero quel che dice? Conosce lei il mio passato?
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Me ne vado. Non fa nulla. Lei non sa, m'immagino, il mio tentativo contro Helmer.
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Non guarderò più il mio tesoro più caro? Questo splendore che è mio, mio soltanto, tutto mio?
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Addio, addio, mio caro!
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È già fissato, mio caro amico!
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Accademia della crusca
