, attendendo una spiegazione, che forse non verrà mai. Sono cosí limitate le nostre forze e i nostri mezzi d'investigazione! Ci vorrebbe però tanto
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, ella aveva cominciato a parlarmi del soggetto delle nostre risate in casa Olgani mentre un violinista scorticava non so quale sonata di Saint-Saëns
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differire? - replicò Elvia. - Hai ragione ... Hai sempre ragione! ... Però ... - Un altro però? - Ricordi? Un giorno, in una delle nostre passeggiate
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patria. La nostra nave è solida, le nostre provviste abbondanti, i nostri cuori sono forti, i nostri corpi agguerriti contro i freddi più intensi. Perchè
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. - Allora ci andremo. Le nostre gambe sono buone malgrado la lunga prigionia subita in quella dannata capanna. Ora accampiamoci e mettiamo sotto i
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il tenente che non rideva meno. - Una semplice rifrazione adunque? - Sì, la rifrazione, un miraggio qualunque, che lo scoppio delle nostre armi
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quelle brutte bestie e forse calcolano di sfamarsi colle nostre polpe. - È ciò che vedremo. Il lupo, punto spaventato, non si muoveva e pareva invitasse i
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facciamo punto ed occupiamoci delle nostre provvigioni. - Spero che ci basteranno per finire questo dannato inverno. - Ne avremo anche troppe, Koninson
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ci hanno guadagnato le nostre gambe che avevano bisogno di una bella passeggiata per prepararsi alla gran marcia. - Quando partiremo? - Domani, se il
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qualche forte o della Compagnia inglese o di quella russa. - Ma i forti sono molto lontani. - Ma le nostre gambe sono buone. - E non possedete un
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molti noi, e fucili ne abbiamo in quantità. Ventre di balena! Guardate laggiù, signor Hostrup! Guardate, guardate! - Vedi un orso forse? - Le nostre
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posteriori. - Mi pare che non abbia delle buone intenzioni - disse Koninson. - Il birbante deve essere affamato e conta di satollarsi colle nostre carni. Eh
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qualche ... - Che cosa, capitano? - Tornare in porto sconfitto, mi punge assai. - Ah! Volete dire che se una balena venisse a nuotare nelle nostre acque
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. Là abbiamo le nostre scialuppe, le quali possono venire ingoiate da un momento all'altro. - Allora andrò ai magazzini, dovessi perdere ambo le gambe
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le nostre provviste. Io spezzerò il ghiaccio e mi metterò a pescare; tu batterai i boschi. - Non chiedo di meglio. Tornarono alla slitta, mangiarono
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Accademia della crusca
