casi miei. Non mi parvero accidentali, dopo che intrapresi a studiarli anche negli altri. "Qui sotto c'è una legge! - esclamai. - Bisogna scoprirla!" E
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schiarisce; e veggo i miei personaggi, osservo i loro atti, odo la loro voce, quasi avvenga in me una se mplice operazione di memoria, piú che di
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tua. Vengo a chiederti il grave sacrificio di essere per parecchi anni l'amministratore dei miei beni". "Intraprendi un lungo viaggio?" domandai. "No
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innocenti. "Ah, Nonnino! Nonnino!" ella mi sgridava, minacciando con l'indice della mano destra. Ma subito rideva. Ora, uno dei miei piú piacevoli
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espressione e di forza. Me la sentivo vibrare dentro, dalla testa ai piedi, come se tutte quelle voci scaturissero dai miei nervi in tumulto, dalle mie
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. - Certissimo. Non ho conosciuto un uomo piú savio di ... (Mi avvedo che bisogna ribattezzare i miei personaggi per evitare confusione) di Roberto
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sa?" gli domandai. "Le ho già portato due boccette dei miei preparati. Guardate qui. Non scorgete nulla?" E indicava le gote. "Nulla". "Credevo che i
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: - Mi compaccio di apprendere che ho ancora qualcosa da insegnare ai miei amici -. Io gli dissi - Tu hai paura di sembrare commosso a chi fai pena
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?" "Non si avvererà!" "Penserai tu ai miei funerali?" "Penserò io ai tuoi funerali". "E me li farai splendidi?" "Splendidissimi". "Bada a campare! Se no
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, silenziosa, con case che paiono villini - e suonava a un portoncino. Si era voltata al rumore dei miei passi, un po' contrariata, mi parve, che qualcuno
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stento il permesso" disse la evocat rice. "Da chi?" domandai. "Dai miei superiori - rispose semplicemente. - Questo signore è un incredulo - soggiunse
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osservato dietro la lente, scattò dalla seggiola, quasi si fosse sentito traballar il terreno sotto i piedi: - È castigo di Dio, signori miei! Pei nostri
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miei sensi? - se era avvenuto, bisognava crederlo un fatto naturale simile a tanti altri che l'abitudine di ogni giorno, di ogni minuto, ci fa stimare
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diventa madre è una creatura sbagliata. In mio marito io amavo anticipatamente i miei figli. - A venticinque anni si può ricominciare ad amare un
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legnate per insegnargli l'educazione. - Voi, voialtri mi stuzzicate. Io sto pei fatti miei, a godermi il sole -. Spesso quel sole se lo godeva tanto
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dei miei peccati! ... Intanto la panciaccia te la riempi, e il vino lo vuoi! ... Se continui a questo modo, le monache ci manderanno via dalla casa e
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, talis figlia! - Tenetevi il vostro latino per voi - gli rispose Nino una volta. - Ai fatti miei bado io. Dalla spina nasce la rosa, dice il motto, e
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! - riprese il dottore, come cercando un pretesto. - Bisogna che io vada via ... I miei ammalati ... - Ah! il muletto! - esclamò il giovane, ricordandosi. E
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' a fare il fra Formica per voi. Io già penso ai fatti miei -. Fra Formica, che non aveva inteso a sordo, pensava ora anche lui ai fatti propri, da
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. - Siamo qui perchè la tempesta ci ha gettati, malgrado tutta la nostra buona volontà per non approdarvi. - Ah! I miei fratelli sono stati disgraziati
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pagherebbero cara, poichè i miei compatrioti non la lascerebbero impunita. Presto fuggite, o sarà troppo tardi. Il tenente si levò l'orologio e lo diede al
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! - rispose. - Provi qualche cosa tu? - Si, signor Hostrup. Mi pare che il mio capo giri e che i miei polmoni funzionino molto male. Tò! Che cos'ha la
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sparso da mano amica, nè una lagrima versata dai vostri cari. Addio, capitano Weimar, addio, miei poveri camerati: noi non vi dimenticheremo. - Riposate
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fermo finchè raggiungiamo la riva. - Vi confesso che non ne posso più. Queste acque sono diabolicamente fredde e sento che a poco a poco i miei muscoli
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pentoloni e casseruole da cui uscivano appetitosi profumi. - Evviva al sig. Hostrup! - urlò l'equipaggio. - Ragazzi miei, lasciate gli evviva in fondo alle
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Accademia della crusca
