tortura Jello Albulo. I grandi fogli di carta a mano, azzurrognoli, ch'egli usava per scrivervi con grossa calligrafia i suoi poemi (cosí grossa che
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, parevano tanti canonici negli stalli del coro, per cantare l'uff icio col breviario di quaranta fogli, come diceva un po' irriverentemente anche il
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desinare o a cena, gli riferiva la notizia letta nei fogli in casino, don Rocco scattava: - Barbanera lo aveva predetto! ... Terremoto? - Ma non dice
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per voltargli i fogli della musica. Terminato quel pezzo, tra fragorosi applausi degli astanti, egli non si alzò, ma riprese a preludiare. Si fece
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Accademia della crusca
