letto. Un gran numero di oggetti uscì dalle sue tasche; chiavi, temperino, matita, moneta spicciola, occhialetto, portasigari; tutto ciò cadde con un
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non era stata infatti molto bella per lui, come per una quantità d'altri, dopo tutto; ma degli altri non glie ne importava nulla. Poichè erano le sue
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: Fin che la dura!... La moglie di un affittaiolo, impietosita al caso della povera ragazza, la fece venire da lei tutto un inverno, incaricandola di
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dalle sue forze. Si sentiva sfinita, rotte le ossa, con un brivido per tutto il corpo; appoggiava ad ogni poco la testa contro il letto, ma il
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. Ogni tratto tossiva; le doleva tutto il petto dalla gola fino alla cintura; nella scapola sensitiva una fitta acuta, come una lancia. Aveva fame, aveva
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cognata un lumino da notte, e le bimbe, a scuola, le avevano lavorato un copripiedi. Tutto in occasione del suo compleanno. Ma posando gli oggetti sul
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contorsione penosa di tutto il suo essere, lasciando cadere un'occhiata obbliqua; poi, rapidamente come per fuggire a un estremo supplizio, si chinò a
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! Il suo corpicino era tutto un dolore; non respirava quasi più. Chiamò: Mamma! così debolmente che la madre appena appisolata sulla sedia, affranta da
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sentinella sempre vigile, mentre tutto in giro i prati e i campi avevano l'aria di riposare all'ombra delle montagne, che in quella luce incerta somigliavano a
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