, stasera, mi ha rovinato tutto il giuoco. Sedette e si levò gli stivali. A piedi scalzi, molto più piccolo e più brutto di quando era entrato, stese le
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nè babbo nè mamma, e non si ebbe mai nè casa nè tetto e gli anni passarono a guisa di gragnuola sul capo? Infine, se si fosse deciso al gran passo
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spalle, le guancie paffute e gli occhi chiari, trasparenti, nei quali la pazzia benigna da cui era presa accendeva un raggio non privo di grazia. La
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mancherebbe altro! E la languida figlioccia, sedendosi subito perchè era fresca di parto, ripeteva fra sè: Questi villani mi vogliono contendere fin gli ultimi
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freddo, aveva sonno. Strisciando lungo il muro s'appostò contro l'invetriata di un caffè, figgendovi gli occhi. Alla prima tavola due o tre giovanotti
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cognata un lumino da notte, e le bimbe, a scuola, le avevano lavorato un copripiedi. Tutto in occasione del suo compleanno. Ma posando gli oggetti sul
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— vedeva la pietà china sui giacigli, e invidiò gli ammalati, invidiò quelli che possono piangere, quelli che possono gridare — quelli che hanno una gamba
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scenda su tutti gli afflitti, bagni e ristori ogni tristezza umana — è il Bene. Vorrei esercitarlo. — La goccia che cade dal cielo trasparente e pura ma
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perlata. Sotto gli abeti il buio era impenetrabile; un buio fresco, vivente, misterioso, come di corpi invisibili respiranti nella notte, di ali
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