ad alzarsi "C'è nessuna che abbia nulla da dire? "Io, scapp� fuori una vispa fanciulletta, la più grande delle minori, che si chiamava Egle, ed era
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di così fatte materie: e ciò mi dà speranza del pari, che non abbia a riuscire sgradito ai lettori, nè abbia ad esserne tacciato di perdigiorno io
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insegnamenti; cos mi son giovato molto di quelle già scritte da altri, perchè ad ogni modo, inventare non le poteva nè doveva. Più che di altri libri poi mi
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femminile era questo: Come la natura ha formata la donna fisicamente diversa dall'uomo, deputandola a partorire e ad allattare, così è naturale che
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l'avrà scritta da sua pari." - E volta alla giovane che doveva leggere, disse: "Signorina Sofìa, siam qui ad ascoltarla; il perchè la fanciulla mise
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La lettura di questa ventesima seconda domenica toccava ad una giovinetta chiamata Olimpia, figliuola d'un negoziante assai ricco; buona e studiosa
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quando avvenisse; ma pare circa al 1560. I pareri degli scrittori sono diversi rispetto ad essa: alcuni la descrivono come donna dissoluta e scostumata
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chiamava Jole, vispa ed arguta poco meno che la Eglina. Essa per tanto andò al suo luogo senza esitare, e ad alta voce lesse: La Isabella Andreini, che
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affine che impari ad amare e ad onorare colui, dal quale riceve, non solo la vita, ma tutti i beni e le grazie che possono fare l'uomo felice in questo
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Felcèti. La direttrice aveva detto alle sue alunne che sarebbe stata una bella cosa, se tutte venissero vestite ad un modo, con semplice abito bianco
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"Nella città di Pistoja viveva, non troppi anni addietro, una donna chiamata Enrichetta, che potrebbe portarsi ad esempio delle buone mogli e delle
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; ed una signora si mise in capo di guarirlo da tal brutto vizio. Andava egli a dar lezione di musica ad un suo figliuolo: una mattina, arrivato all'ora
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significare l'animo suo, tolse ad insegna una vite solinga in campo spogliato di ogni verzura, dichiarando la immagine con questo madrigale:
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la vedovanza, ai diletti la virtù al sonno le vigilie, all'ozio la orazione e lo studio, e con queste armi tagliò il capo ad Oloferne, che è figurato
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' lavori donneschi la sua perizia della pittura, la direttrice rispose: "Sì codesto è pregio nobilissimo ad una donna; ma nondimeno il più degno di lode non
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facetamente ripreso dalla sua buona Beatrice, la quale però visse sempre in pace con lui fino alla età di quarant'anni. Cominciò fin d'allora ad essere afflitta
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scrisse: "è bellissima, e piena tutta di pensieri e di similitudini pellegrine, sostenute, nobilissime, che non possono sovvertire che ad un gran poeta
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morte il marito, dove è pur da notare il solecismo della particella gli usata per a lei, che già dicemmo disdirsi ad una grave scrittura. Oltre di ci
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, rispose allora la signora Bettina, che era salariato da una corte per iscriver drammi ad. uso del teatro di corte, e cantar via via i fatti illustri e
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genere di pittura giunse ad eguagliare i migliori dipinti a olio; nè vi era al suo tempo celebre galleria che uon volesse avere lavori della Rosalba, i
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di teatri e di balli: modesta, religiosa ed amantissima della sua città, pensava invece che anche ad una donna stessero bene quelle che si chiamano
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Fenaroli, di cui oggi debbo parlarvi, non è indegna di essere ricordata e proposta ad esempio. La Colonna era marchesa e nobilissima: contessa e nobilissima
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, madonna Clarice andò animosamente nelle loro stanze, e fatto ad essi acerbo rimprovero per il mal governo loro, e per la loro smoderata ambizione, tanto
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donna che è soggetto del mio discorso si chiamò Maria Pellegrina Amoretti, nata ad Oneglia, nel Genovesato, il dì 7 di novembre del 1756. Bazzicando nella
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quell'inutile e meraviglioso mestiere, io mi sono ad evidenza convinto che la mente, condannata a sì, temeraria operazione, dee per necessità contrarre un
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pestilenza. Anche la Chiesa era afflitta e travagliata: il Papa, abbandonata Roma, teneva la corte ad Avignone, e la religione ne pativa. Di tanta
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d'essersi dilettata di far sonetti enimmatici, perdere qualche po' di tempo attorno alle sciarade e ad altri di que' giocherelli letterarj; ma, se
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avventura, nè anche se torneremo ad esser popolo libero, e sciolto da ogni predominio straniero Il buon maestro fu profeta. Ora siamo liberi, siamo
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Che cosa intendono per questo tornar dallo specchio? E molte voci ad un tratto: "Tornar dalla toelette." "Scusino, o questo modo non par loro bello
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farle pigliare amore nè studio nè al lavoro; ma non avrebbe atteso ad altro che a spassi e balocchi; e il suo vivace ingegno si mostrava solo nelle
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occupare la cattedra elementare di lingua greca in patria. Le politiche vicende, dalle quali a malincuore essa vedovasi circondata, la indussero ad
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celebre proposto Marco Lastri. All'età, di sette anni, vedendo in essa tanta singolare disposizione ad ogni più gentile disciplina, le fu dedicato un
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antiche, ma ad una delle moderne, il cui esempio ricordò con queste parole "Il più stupendo tra gli esempj di amor filiale è quello di una gentil
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prodigi dell' arte sua nella Clitennestra dello Zingarelli, e nei Baccanali del Nicolini, che fu ad una voce salutata regina del canto, il qual
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serie per i nostri esercizi si chiude oggi, ultima domenica dell' anno. Per l' anno prossimo ho pensato ad un altro esercizio, del quale parlerò loro
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qualche Toscano, che gli ha dato ad intendere, esser quei dati modi nell'uso comune di tutti i ben parlanti di Firenze; ed egli, che in Firenze non è
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l'Accademia d'Arcadia; e che cosa sono i Pastori e le Pastorelle d'Arcadia, p. 213, 214. ARTE DI SCRIVERE. Precetti intorno ad essa, p.27, 28. ARTICOLO
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Bona! la quale per altro non si sgomentò, pronta ad ogni disagio e pericolo per il suo signore. Che ti fa? se ne va da tutti i principi e potentati
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la solita lettura, la qual toccava ad una vaga ragazzina, chiamata Elisabetta: la quale, come avete udito, si vergognava a leggere in pubblico; ma che
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notare, che insieme con l'uso va spesso di conserva un suo fratello, ad esso somigliante nell'esteriore, che si chiama abuso; e che da questo bisogna
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e nobile lignaggio non solo, ma bella e buona quanto è possibile ad. umana creatura. Nata in Genova l'anno 1447, fin da bambina si mostrò aliena
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, scappò per la porta di dietro; e le donne mescolatamente ad altra plebe, entrarono nel palazzo, dandosi a cercar di Matteo; ma, non lo trovando, e
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ròcca, con sollecita guardia di dì e di notte, senza ombra di paura per cosa che le potesse accadere. Il Legato allora mandò tutto suo sforzo ad
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personaggi si sarebber tenuti felici della sua mano; tuttavia ella, chiusa nel suo dolore, non aprì ll'animo ad altro affetto, se non a quello di Dio e
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La lettura decimaquarta fu fatta la domenica quindicesima dell'anno, perchè ci era stata la Pasqua di Resurrezione; e toccava a farla ad una
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cicaleccio da non si dire, il quale si spense ad un tratto quando entr� la direttrice col maestro, e con la ragazza che doveva leggere. Questa si chiamava
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naturalmente ad imparare. Aspetta aspetta, alla fine eccoti un servitore con una lettera per la direttrice, la quale, apertala e lettala tacitamente
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fusse italiano, la diede a Don Fabio Moncada siciliano, assegnandole una dote di 12,000 scudi, con un'annua pensione di 1000 scudi, trasferibili ad uno
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tutte, su quella dovesse essere anche più. E pur questa volta toccò ad una signorina chiamata Livia, la quale, senza preamboli, cominciò: "La donna
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chi le diceva una cosa, chi un'altra, quando il maestro, fatto cenno con la mano che si tacessero, disse: "Queste signorine hanno fatto bene ad
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