passava, a Napoli, per una gran bella ragazza. La fanciulla salutò con disinvoltura i due ospiti della pensione materna; poi si diresse verso la tavola
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primo le venne in mano fu il fazzoletto a rosoni sur un fondo giallo che, da fanciulla, ella soleva portare in testa; corse allo specchio, e lì se lo
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poderosa rimosse dal suo punto d'appoggio la tavola su cui passava la fanciulla. L'infelice mise uno strillo acuto, terribile, nell'attimo che, al sentirsi
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corre qualche storiella delle più scollacciate? O era una dama non meno saggia che bella? O una spensierata fanciulla di piacere che procacciavasi
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ne giungeva anche lontano al vecchio innamorato. - Perchè negarlo? — chiedeva la fanciulla con un sorriso adorabile. - Su 'l mio onore non sono stato
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Sampieri — a cui nessuno, tranne il Bencini, badava — corse al balcone e buttò i fiori nella carrozzella che si portava via San Teodoro. Quando la fanciulla
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con gli occhi al soffitto, probabilmente pregava per la salvezza della fanciulla; il capitano sbraitava in dialetto; e quatto quatto il conte Sampieri
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