questa chiamata, e si preparò a sostenere un processo. "Ti ho fatto chiamare, caro Pietro, per qualche schiarimento. Sedete, don Giosuè." "Son comodo
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. Intanto ti conviene accettare, non mostrarti contraria ai nostri progetti. Anche Lorenzo ora è molto occupato e non pretende nemmeno che tu l'abbia ad
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abbracciarono senza parlare, senza piangere. "Vieni, la mia povera tosa : contami questa storia." "Sarei venuta fin da ieri, ma ho avuto paura. Ti disturbo
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ogni costo avere il piacere e l'onore di presentarmi al venerando prelato. "O Maria, io non so perché pianga, mentre ti scrivo queste cose così liete
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correre per salvare la vita di suo padre..." "Non ti pare ch'egli tardi troppo?" "Se tarda, è perché non ha trovato subito. Non è mica un bimbo d'un anno
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sue passioni turbolente. "Io ti chiedo scusa, Olimpia: io non potevo prevedere." "Domani mi accompagnerai." "Dove?" "A Nizza..." "Cioè…" "Sì, a Nizza
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poi io prevedo un garbuglio. Olimpia tirerebbe in giudizio Lorenzo, il padre contro il figlio..." "Ti ha... ti ha forse parlato lui di questa faccenda
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pesciolino, ti piace il vino bianco e la buona compagnia e domani flich, sei un brutto macaco non buono nemmeno per essere imbalsamato. Nemmeno buono a
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, o me pover'uomo." "È venuto da voi il sor Tognino?" "Ieri sera e mi ha detto: ' So che hai parlato coi preti. Ti ho denunciato, brutta faccia di
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il senso delle cose. Quando dal cuore i mali salgono al capo, quando da ventiquattro ore ti pesa una brace sul petto, quando la sete ti divora le
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dici di non conoscere questa nuova gente che ti cerca. In primo luogo, è gente conosciuta dai tuoi e devi anche fidarti di chi ti vuol bene; poi
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." "Dov'è?" "La mamma voleva che ti chiamassi, ma papà Paolino non ha voluto, perché dice che tu non hai ancor detto di sì. L'astuccio è di sopra nella
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quest'uscio o ti, ti..." E il figlio del Valsassina, piegando i diti ad artiglio fece due passi contro il giovine, con un moto minaccioso di belva ferita, che
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ti ho indicato. Stasera c'è ballo nuovo al Dal Verme. So che ci andranno. - S." S.""La vipera, la vipera!" e strinse il profumato biglietto nel pugno
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un bel nulla davanti a una sentenza che ti capita tra capo e collo. Per guarire da un avvocato non c'è che un rimedio: pigliare un altro avvocato forte
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, agitando le sue mani magre sotto il viso di Sidonia. "Ti prego" disse costei, arrestandosi con una solenne occhiata di Norma, sacerdotessa dei Druidi
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volte più colpevole, troverei sempre un po' di compatimento nella mia buona Arabella. Sento che fu Dio che ti ha mandata sulla mia strada. Me ne sono
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ci ha dato in custodia. Ti hanno maltrattata, il mio angelo; ti hanno venduto, avvilito, insultato nel tuo sentimento di sposa e di madre, e so che
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fanciullesca, che gli tornava sulla bocca per un travaso di sensazioni lontane e recondite. "Sono due ore che ti cerco per mare e per terra," disse il
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abbia camminato in un fosso. Le zacchere ti vanno fin sopra la testa." Ferruccio entrò con aria distratta, e senza salutare nessuno, buttò il
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hai accettato il posto che ti ha offerto il padre Barca, che parti per qualche tempo per Genova." La povera donna, portatosi il grembiule agli occhi
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"Io ti regalerò questo paio di calze, Ferruccio, ma tu devi spiegarmi un mistero, cioè, come ha fatto il signor Lorenzo a sposare la signora Arabella
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mangiato la casa e i fondi di quella bigotta che ti manteneva, tu vuoi anche della carta, o schifoso..." Ferruccio, che stava a sentire nell'altra stanza, si
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delle ipoteche?" "Ti ha incontrata due o tre volte sulla strada della Colorina, è un signore che passa in una carrozza coperta, con un cavallo grigio
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? - L'uomo propone e Dio dispone. - Dio ti benedica, anima mia. - Tu non giungi importuno perché quindici giorni di riposo mi faranno bene. - Difatto
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sarcastico. – Tu accusi la morte! Non sai tu dunque di che cosa è capace la vita?… Ti duole che una potenza fatale distrugga il sogno d’una gioia senza
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dolori, io sola ho compensato le tue infinite amarezze, io sola ti ho fatto pianger di gioia. Tu non me l’hai detto soltanto: io ho visto le tue
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arrestarmi? – Riprese con voce più sorda: – Gli dissi: "Sputami in viso, ma ascolta. Tu non mi credesti quando ti giuravo d’amarti. Dell’amor mio non seppi
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per mano: "Se un giorno cesserai d’amarmi, tu me lo dirai, non è vero? Non temere, sai, ch’io mi ribelli, ch’io ti importuni, ch’io ti minacci
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ventiquattro. Ella mi aveva detto un giorno: "Ti aspetterò". Neppure allora io avevo risposto nulla; ero bambino ancora, ella si divertiva a giocare
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posso amare nessun altro fuori di te… tu potrai lasciarmi, tradirmi, scacciarmi, io ti sarò fedele da lontano, eternamente…", leggendo queste parole
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