che el caldo Principia in genaro E senza tabaro Poder caminar. (Viva, ec... Ma!) Se spera che adesso No nassa più tose, Perché le morose Se possa
Gaetano quindi Menica GAITAN: Vuj, Menica, senta ona parola. MENICA: Cosa el voeur el me scior marì. GAITAN: Voei contatten vuna; ma guarda a no
LEI: Vuj, Narcis, dagh on franc al Peder. Ciao, neh Peder, saludem ancamò el zio prevost. Oh Maria Maddalena come l'è scur. Ehi, sor cap, el droppen
Ballanzini? NARCISO: Sarebbe una buona suonatrice di campane, ma il cembalo, dice lei, el ghe fa nass i sciattit in del venter... MARIANNA: Questa è
gh'è tempo venticinque minuti. LUIGI: E dopo questo treno non ce n'è altri? VOCE: Per Milano el xè l'ultemo... SIGNORA SPAZZOLETTI: Che bisogno c'era
capiscono un'acca allo stesso. Dunque el dice: " Musocco, ecc. Strada libera, spedite vino... " Io credo che i due vedovi sarebbero rimasti stupefatti
el vico Rosariello di Portamedina, lei, il marito, due figli già grandicelli, un basso he aveva per pavimento del terriccio battuto e da anni le pareti
questo? È una infamità el governo, prendersi un bel figliuolo di mamma, che si deve pure sposare! Signore mio, se non mi aiutate voi, come faccio? - E che
preghiera. A ogni diecina di avemmarie o posta el rosario, le due donne si segnavano pianamente: al principio di ogni Gloria Pater hinavano la testa
finita davvero, bisognava pagare o andare in carcere. Si licenziò, sentendo sempre quella parola mercoledì, mercoledì, el cervello. Era vero, aveva una
Accademia della crusca
