avendo ancora firmato nessuna cambiale, confuso, spaventato, rimaneva con la penna sospesa, esitante. L'opera fu lunga: stava per sbagliare la data
prosa letteraria
settantenne, curvo, mezzo cieco, sempre col naso sul registro delle giuocate, che si faceva ripetere tre volte i numeri, per non sbagliare e li
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bisognava sbagliare, bisognava cercare di fare un colpo certo, altrimenti… altrimenti, non poteva pensare all'insuccesso, era un'idea alla quale non
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