Carlo Cavalcanti passò tre giorni e tre notti in quella stanza, solo, senza veder letto, senza quasi toccar il poco cibo che gli portavano: i tre
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' assistito, opo un digiuno volontario di tre giorni, dopo essersi inflitto la disciplina er due notti, sulle spalle e sul petto nudo scarno, aveva udito dallo
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evanescenti mi carezzino i capelli; mi pare di sentire aliti gelidi sulle guancie, e le mie notti, oramai, non sono che una lunga veglia affannosa, o
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rendeva credulo e debole: ella temeva sempre che qualche pericolo lo soverchiasse, una di quelle notti, nella via, in qualche oscura riunione di
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che faceva uno sforzo a non cercarli. Ogni giorno egli diventava più torbido, più furioso: non mangiava più coi suoi genitori, passava le notti senza
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Accademia della crusca
