labbra e dal mento rasi accuratamente e dalle fedine nere, come un servitore di buona casa, discreto, taciturno, venne a dire che il signor Cesare Fragalà
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, - Agnesina, Agnesina, Agnesina, - egli continuava a dire, ridacchiando fra sé - tu mi pari assai bellina… - Zitto, Cesare: farai svegliare la bimba
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per capire. Anzi tutto Cesare Fragalà era caduto nelle abitudini di tutti i cabalisti arrabbiati e invece di lacerare i polizzini del lotto che
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splendide feste, per il matrimonio di Cesare Fragalà con Luisella, per la nascita della piccola Agnesina, gli splendori di quei ricevimenti, i gelati, i
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di Cesare Fragalà, il marito, che era spesso assente, in questi ultimi tempi e anche quel giovedì era scomparso, dalla mattina. Ma queste nuvole erano
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luce del Banco lotto. In quest'ora videro entrare anche Cesare Fragalà. Dopo aver chiusa la bottega, il gaio pasticciere andava sempre a passare un paio
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nuovo a credere che Cesare Fragalà e il marchese Cavalcanti gli avrebbero dato del denaro, in qualche modo, piovuto dal cielo. Quando entrò
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, Cesare Fragalà arrivato al parossismo del pentimento, tremava come un bambino: solo il placido respiro di sua moglie dormiente lo calmò un poco: ma
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agonia di infermità e di miseria; Cesare Fragalà, la cui situazione commerciale sempre più si complicava, sentendo egli la freddezza dei suoi amici
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Accademia della crusca
