correre un fremito da un capo all'altro del Galueo. In pochi minuti tutti gli estranei discesero, il ponte fu levato, le gomene tolte, la scala alzata
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fatto correre la voce che sarebbe stata alle quattro della mattina. A mezzanotte, il tempo s'era rioscurato, e non rimaneva che una lunga e sottilissima
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piroscafo cominciò a correre più rapido, e il comandante, scendendo dal palco col fazzoletto alla fronte, diede il segnale della liberazione. Giravamo allora
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correre difilata verso il camerino della buona amica, e incontratala a mezzo del corridoio, in presenza di parecchi, gliene aveva dette, a voce spiccata
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più raffinato e, se l’espressione può correre, di più zuccheroso. Certo, ei fece cosa assolutamente nuova e piena di allettamento. Per me, non saprei
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Quando anche il timore, o Signori, di essere indiscreto, trattenendovi qui troppo lungamente, non mi avesse obbligato a correre rapido nel vasto
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via del Pesce, su per i Visconti, giú per San Satiro, volta per l'Unione. Il pancione non può correre tanto e io sfido un cervo. Ma è capace d'aver
. Provò ad affrettare il passo, a correre: e il cane dietro a correre anche lui. Lo zio si fermò la terza volta, trasse il suo lungo fazzoletto di
mortella, facendo correre e cantare tutte le galline che pascolavano nell'insalata nuova. Capiva benissimo che una donna saggia e prudente non poteva
vecchie fanno correre le nuove." "Ebbene, che cosa ti sei sognata? Sentiamo anche questa" disse Paolino, sollevandosi un poco sul letto e guardando la
Carrobio non s'era ancora lasciato vedere. Perché affrettarsi a correre dove non c'era piú bisogno di lui? non era forse saldato ogni conto di dare ed
correre tumultuoso dei pensieri. Non era una campagna ignota, anzi erano gli stessi prati suoi, dov'era nato, dov'era cresciuto ragazzo. Oltre il
soliloquio di Demetrio. Questi tornò da capo a rimproverarsi e cercò di ripigliare sé stesso, che usciva troppo di chiesa per correre dietro a pensieri senza
prati distesi davanti fin che l'occhio poteva correre, stavano a discorrere un gran pezzo di coltivi, di concimi, di piante, di riforme agrarie, che
arrivò a prendere quello di Melegnano per correre in cerca del signor Isidoro Chiesa, suo suocero, che gli doveva ancora, dopo dieci anni, gli
di una sincope, di una congestione. Cesarino andava soggetto a forti mali di capo: gli strapazzi del carnevale, il correre, l'affannarsi, l'agonia di
vedere piú bene, sentí a quello sguardo correre una scintilla per tutto il corpo, e gli parve che la chiesa si riempisse di fiammelle e di frantumi di
prime case del sobborgo. Passato il dazio di porta Romana, quando la carrozza cominciò a correre solennemente e a sonare sul selciato della città, gli
camiciuola, che non vestiva quasi niente. Quel fagottello pesante di carni tiepide e bianche in cui si sentiva correre il sangue: quel respiro dolce
primo svegliarsi il giorno dopo. Si ricordò del Martini, del suocero, dei denari che non aveva piú e saltò dal letto coll'intenzione di correre
panciotto quei cinque soldi che occorrono per far correre un uomo "ditele che c'è un signore che desidera parlar con lei subito subito." "Vado in un