da bere alle sue rose, e rimproverava le signore formiche, che si mostravano troppo indiscrete verso un uomo, che avrebbe potuto adoperare contro di
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il desinare, non piú piangente; ma quasi consolata e lieta d'aver baciato le mani del santo. Pareva una vera festa di maggio con tante rose in seno
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era ancora a casa che una tremenda gragnuola ruppe e sparpagliò tutte le sue belle rose. Da quel momento gli parve che tutto andasse a male, come se il
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respirare l'aria pura, a rinfrescarsi nella rugiada che sgocciolava dalle rose fiorite! e quando usciva colla civetta a caccia, e quando s'inginocchiava al
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Accademia della crusca
