salotto, mentr'ella un po' inquieta fissava il volto d'Andrea, un volto serio e pensoso. - Perché non dici nulla? - Perché non è facile - rispose
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, appena sentí sulla nuca il soffio caldo di quel fiato, rapidamente si voltò. - Che significa? - gli disse con piglio severo. - Queste smorfie, lo sapete
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! ... Beppe! - balbettò, nascondendo il volto fra le mani. Cosí aveva fatto dianzi, quando il testone arruffato, i grandi occhi neri e le labbra carnose di
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ha riferito nulla ... - lo interruppe Giacinta. Egli voltò le spalle. Andrea intanto, rassegnato, paziente, non lasciava sfuggirsi nessuna occasione di
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le rallegrava il volto bianco e dimagrito. - È vero, babbo? - Sí. - Povero babbo! Il signor Marulli stava lí, a covarla con gli occhi nelle ore
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insistenza. - Ti senti male? - le domandò il signor Marulli. - Sí, babbo, un pochino. E si lasciò ricadere sulla seggiola, bianca bianca in volto, con un
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riusciva a palesare, che mai valeva? E quando Giacinta, aggrappandoglisi febbrilmente al collo, gli scottava la pelle del volto con le labbra di fuoco
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signora Teresa non aspettò che terminasse; le voltò le spalle, sbatacchiando l'uscio con violenza. E Giacinta ricadde abbandonatamente sulla seggiola
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. - Vuol cenare in camera? - Non ceno. - Burrasca! - disse Marietta dentro di sé. E stava per andar via; poi si voltò: - Le darò una buona notizia, ma
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scappava via, accesa nel volto, ridendo ancora, egli si ritirava nelle sue stanze col cuore in un'onda soave di mestizia. Da un mese rincasava quasi
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interrogazione a voce repressa, cosí risoluta e cosí inattesa, Andrea si voltò per guardarla in viso. - M'ama davvero? - ripeté Giacinta. Allora, per
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le risa, accennandosi coi gomiti, mentre Gerace spingeva innanzi il volto, affettando gran curiosità, sventolandosi piú affrettatamente. Giacinta, che
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s'era mezza riversata fuori delle coperte, Giacinta si voltò e spinse violentemente Andrea verso il letto, senza poter gridare, con gli occhi quasi
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terribili parole di Andrea. Perché piú vivere, dunque? - Meglio morire! Cessò di piangere, s'asciugò il volto. Aperti i cristalli, aspirò avidamente l'aria
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voltò subito indietro agitando il pensile giardino della sua testa, per vedere che cosa accadesse. Il Ranzelli, accostata un po' piú la seggiola alla
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