sensuale che si sviluppava senza ostacoli in una momentanea assenza della volontà. C'era sul tavolino il volume di Puschin, col suo nastrino verde pendente
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fronte alta, colla più perfetta tranquillità, lasciandosi guardare fino in fondo agli occhi, sicura. Una sera, sul tavolino della sua camera, Maria trovò
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- disse Sofia arrossendo come già aveva arrossito all'udir pronunciare quel nome - mettili sul tavolino. - C'è anche un biglietto. Sofia lo prese
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stretta fra le pieghe dell'abito; si avvicinò al tavolino, allo stipo, alla caminiera, toccando i vasi, i libri, con un fare che voleva parere svogliato e
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