ne prego... Era sempre la sua voce temperata, cristallina; senza effetti di chiaroscuro, vibrante naturale sotto l'impulso del cuore. - È tardi
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congedando la cameriera. - Leggilo, te ne prego - esclamò Maria vedendo che il bigliettino scompariva, spiegazzato, in una tasca microscopica dell'abito. - È
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tasteggiando a caso. Il dottore era un buon dilettante e Sofia lo pregò di suonare alcune romanze, alle quali egli sapeva dare un tocco particolare
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. Emanuele la riprese con violenza. - No, te ne prego... in nome di tuo figlio! Emanuele si irrigidì. Maria ritraendosi si sentiva salva; ma nello stesso
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qualcuno, te ne prego, fa gli onori e scusami presso i miei amici. E scusami tu pure. Sotto l'apparente volubilità, l'accento di Sofia aveva qualche cosa
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