' inferma, aspettava la visita serale del dottore, tenendo nella mano febbrile la mano scarna e ardente della figliuola, parlandole con quell'accento
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che partoriva. Il dottore aveva un bel chiamarsi in disparte Marcantonio, e dirgli il fatto suo. L' altro rispondeva, mordendosi le mani: — Cosa posso
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! E pensare che tutto ciò, ora, non mi fa battere il cuore come la voce grassa del dottore che mi misura la febbre col termometro! Che cosa volete, cara
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rumore dinanzi al dottore, il quale giungeva calmo, col sorriso mentito in quell'attesa angosciosa. La contessa si rizzò senza poter dissimulare un
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!... Non può essere! non può essere!... La contessa scosse il capo tristamente, — No, non m'inganno! Me l'ha confessato ella stessa... Il dottore dice che la
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, la quale sorrideva. Il dottore si fregava le mani, borbottando: — Io non ci ho alcun merito. Io faccio come Pilato. Questa benedetta gioventù se ne
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aveva voluto che il dottore la informasse della malattia. Verso il principio dell' autunno parve migliorare davvero. Ad un tratto ricadde, e in due
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