Oggi è Pasqua, colla grazia di Dio!
verismo
Mi vuol sempre cimentare quel diavolo di mia moglie!
verismo
L'autore si riserva i diritti di proprietà artistico-letteraria, a tenore della legge N.1012 del 29 settembre 1882; quindi potrà solo ottenere
verismo
(leva il capo verso di lei, e tira via senza rispondere)
verismo
No! ler sera era ancora qui. L'hanno visto a due ore di notte.
verismo
Pagina 11
Parla dunque! Che sai di mio figlio Turiddu?
verismo
Pagina 13
Via, perché oggi é Pasqua, un soldo l'uno! Ne piglio dodici; ma uno me lo darai di giunta, in regalo. Mettile insieme alle altre, là ... Senza
verismo
Pagina 13
Allora mi contento di mangiarmele coi miei figliuoli, e far la Pasqua anch'io, piuttosto.
verismo
Pagina 13
Senti, senti, Pippuzza, cerchiamo di far negozio anche noi. Vieni qua, a casa mia.
verismo
Pagina 13
(si affaccia di nuovo sulla terrazza)
verismo
Pagina 14
Si capisce che siete di casa ormai, comare Santa.
verismo
Pagina 14
Che ne avete ancora di quello buono da sei soldi, gna' Nunzia?
verismo
Pagina 14
(levando il fiasco di mano a compare Alfio e dandolo alla Gna' Nunzia)
verismo
Pagina 14
Vostro figlio Turiddu è ancora qui. L'ho visto stamattina. Non ha il berretto rosso di bersagliere?
verismo
Pagina 14
Io non lo so, cosa dice. Questo è il mio mestiere, comare Camilla. Il mio mestiere è di fare il vetturale e di andare sempre in viaggio di qua e di
verismo
Pagina 16
Perchè mi hai fatto segno di star zitta?
verismo
Pagina 18
La gna' Lola?... La moglie di compar Alfìo?...
verismo
Pagina 19
Lo so, che si affacciava ogni volta, quando lo vedeva passare dinanzi la mia porta, e me lo rubava cogli occhi quella scomunicata! e cercava di
verismo
Pagina 20
m'ammazzano colle sue mani stesse! Ma di ciò non m'importa. Se Turiddu non volesse bene a quell'altra, morirei contenta. Ieri sera venne a dirmi: - Addio
verismo
Pagina 21
O figlia di Dio, cosa mai vieni a contarmi la santa giornata ch'è oggi!...
verismo
Pagina 21
come una poveretta di limosina.
verismo
Pagina 22
Il giorno di Pasqua!
verismo
Pagina 26
Non è vero. Ieri sera a due ore di notte eravate ancora qui.
verismo
Pagina 27
Lui! Ah, è questo il grande amore che mi porti? che vai a mettere di queste pulci nell'orecchio di compar Alfio? e risichi di farmi ammazzare?
verismo
Pagina 28
Cosa intendete di dire?
verismo
Pagina 32
Mi disse: vado dal maniscalco pel baio che gli manca un ferro, e subito ti raggiungo in chiesa. Voi, che state a sentirle di qua fuori le funzioni di
verismo
Pagina 32
Non la difendo. A me non me ne importa se suo marito la tiene come la Madonna sopra l'altare. Quello che m'importa è di non passare per uno che non
verismo
Pagina 32
Gli dicevo che oggi è giornata grande; e il Signore, di lassù, vede ogni cosa!
verismo
Pagina 32
Ah! sangue di Giuda!...
verismo
Pagina 35
Tu piuttosto! Vuoi farmi l'affronto di mostrare a tutto il mondo che non son padrone di muovere un passo; che mi tieni sotto la tua scarpa come un
verismo
Pagina 38
Pel nome di Dio, gna' Santa, che se siete ubbriaca di buon'ora la mattina di Pasqua, vi faccio escire il vino dal naso!
verismo
Pagina 41
O madre! Che ne avete ancora di quel buono?
verismo
Pagina 48
Sì, di quel buono che dovevi portar oggi da Francofonte!...
verismo
Pagina 48
Chi sà quante ne avete fatte di queste galanterie colle donne di laggiù, fuorivia , mentre eravate soldato! Si vede che ci avete pratica! Ma che
verismo
Pagina 49
Parola mia, comare Camilla! I bersaglieri, sapete bene, sono come il miele per le donne... con quelle piume. Bel moretto di qua, occhiate che
verismo
Pagina 49
Di quello che c'è rimasto. Colpa sua!
verismo
Pagina 50
(di sotto la tettoia fa segno a sua moglie di andarsene a casa. Comare Camilla via).
verismo
Pagina 54
Se volete venire un momento qui fuori, potremo discorrere di quell'affare in libertà.
verismo
Pagina 54
(accostandosi all'orecchio di suo marito)
verismo
Pagina 60
(sempre di più in più smarrita)
verismo
Pagina 60
CASA Orlandi era tutta sottosopra. La contessina Bice si moriva di malattia di languore, dicevano gli uni: di mal sottile, dicevano gli altri. Nella
Verismo
PROPRIETÀ LETTERARIA ROMA — Tipografia dell'Ospizio di S. Michele in esercizio di Carlo Verdesi e C.
Verismo
NEL palazzo Dolfini tutt' a un tratto era calata una nube di tristezza. La malattia di donna Vittoria, che durava da circa una settimana, s'era
Verismo
furiosamente. Quasi subito rimbombò un'altra schioppettata di risposta nel vallone sotto la Rocca. — Gesù e Maria, che sarà mai? — esclamò la fante
Verismo
Sorrento, 22 dicembre. Io sono precisamente come tutti gli altri, cara signora; anzi, come tutti quegli altri che hanno bisogno di pace, e a cui i
Verismo
Pagina 114
Ad un tratto i campanelli elettrici squillarono nella lunga infilata di sale sfavillanti e deserte. I servitori silenziosi si affrettavano senza far
Verismo
Pagina 12
Sorrento, 16 aprile. GIACINTO supplica e scongiura a mani giunte VIOLA di fargli avere un rigo, una parola qualunque sia, perchè il silenzio
Verismo
Pagina 128
Genova, 8 maggio. Aspettatemi a Napoli, all'albergo di Russia. Verrò. VIOLA.
Verismo
Pagina 130
poter dissimulare uno spasimo interno che di quando in quando le mozzava il respiro. Allorchè tutti se no furono andati, rimasero faccia a faccia
Verismo
Pagina 18
La contessa Orlarteli aveva tossito un poco quell'inverno, e di tanto in tanto aveva avuto bisogno del medico. Costui, onde non spaventarla, la
Verismo
Pagina 34