, perché la camera sembrava un grazioso incendio, e gli occhi restavano abbacinati. Le tappezzerie, i canapè, le poltrone, tutto era di stoffa rossa, d'un
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suoi occhi neri parvero due buchi in una faccia di gesso; s'alzò dal canapè barcollando ed uscì senza guardarmi. Tornerà, tornerà, scommetto. Ma è un
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sedette sul canapè, nell'ombra. Povera mamma, pensava, che vita! Emilio era debole, non sapeva proteggerla; ma però, qual differenza da suo padre! Ella
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Rosetta lo assicurò d'essere stata a sedici anni sottile come un gambo di canape. Tutta quella floridezza le era piovuta intorno dai diciassette ai
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