bricco levato in aria e il filo arcuato del caffè cadente. "Benedetta Venezia!" diss'ella. "Eh, Eccellenza, benedetta Venezia!" "La xe aqua, ciò" disse
. "Che orrore, eh?" disse donna Giulia. Presentò Silla e riprese: "Che orrore, cara te!" "Io lo sapevo prima. Hai visto la Mirellina?" "Euh, euh! Doveva
movimento combinato di tutte le rughe del viso. "Eh" gridò la contessa "pensate voi se io sono andata giù un pochetto, d'essere un bel capo, voi? Che
bottone? È chiaro che fu strappato dall'abito a forza." "Eh, sì" disse l'avvocato. Il Vezza gli lanciò un'occhiata ironica. Il sagace commendatore
" disse l'ostessa che venne a servirlo "è morto, eh?" "Chi è morto?". "To', il signore, là del Palazzo." "Chi l'ha detto!" esclamò Silla, pallido
fatto il colpo. Eh! Ce ne sono bene tutti i giorni, sulle gazzette di quei fatti lì!" "Oh anima!" disse un'altra comare. "E come faceva ad averci le
diventò rosso; gli dispiacque d'aver provocate queste parole. "Eh" disse don Innocenzo facendosi alla sua volta di bragia "eh, cosa importa? Non li amo
sì, eh, che lo odiava? Iersera alle undici?" Silla pensò un momento e rispose: "Marchesina, è stata un'allucinazione anche la mia." Ella rise forte
? Nessuno me ne ha fatto dei baci a me." "Eh lasciate dire, benedetta. C'è la libertà qui. Prima se lassa far dopo se lassa dir; voi non c'entrate. E
, proprio nulla. Aspettavano una risposta. "Non desiderate andar via? Desiderate dunque che me ne vada io? Eh? Quello vi farebbe comodo? Ma per Dio santo
sbalordimento. "Hai capito tu?" "Eh altro" rispose il Finotti. "È chiaro come l'acqua." "Torbida." "Ma che? vuoi sentire? Quel giovinotto lì, piovuto al
qualche cosa. Eh? Non è male. Avete scritto? L'asino... l'asino... l'asino... Dov'è quest'asino? Ah, l'asino è magro." "Der Esel ist mager
capiva sempre poco il linguaggio della contessa. Ora lo capiva meno che mai. "Beata, non è vero?" riprese la contessa. "Beata, poveretta. Eh, la ho
partiti? Io la guardo. "Eh" dico "per questo e per questo. Perché dopo gli avvenimenti di stanotte hanno creduto di non avere più niente da fare, qui
, soffocando un singhiozzo, poi disse in fretta: "Si può andare avanti? Ha visto il signor Silla?" "Eh!" rispose don Innocenzo. "Altro che visto!" e
"Ecco l'agave che volevo farle vedere" disse don Innocenzo a Steinegge. "Bella eh?" Era lì a godersi il sole, superba e triste, nel mezzo di un gran
RECIPERET ATQUE NEPOTES IN PARI FORTUNA PARI OBLIVIONE FRUERENTUR MDCCVII. "Eh!" esclamò il conte, ritto, dietro Silla, sulle gambe aperte e con le mani
vuol porre Voi nel testamento." "Dunque" diss'egli "ha proprio voluto dire..." "Ma!" "Come, come mai?" ripeté Silla angosciosamente. "Eh! Qui lo hanno
il pane e il vino senza sapere i nostri nomi, eh? Il signor conte mi ha ben detto il vostro, ma l'ho dimenticato." "Corrado Silla" rispose il giovane
dei: "Non è vero? Eh! dica la verità!" Dopo i piselli fece vedere a' suoi ospiti le novità della casa. Prima Veuillot, un pas sero solitario
in mezzo al torrente a spiar il ritorno della barchetta. Quando fu discosto, Marina disse sottovoce a Edith, accennando il Ferrieri: "Anche lui, eh
degli scalpellini. La foga con cui aveva narrata la sua tragedia lo aveva estenuato. Dissi a Baccio che ritornava dall'averlo coricato: - Eh! dimmi! che
mio dovere. Non ho mica paura dei preti! Eh, eh, mio padre, come mi vedete, ai tempi di Napoleone, in Ispagna ne ha strozzato mezza dozzina. - Per
Luigi colla usata bonarietà gli chiese: - Che buon vento vi porta? - Eh! buono non tanto .... sapete che .... E lasciò a mezzo la frase come per
volevo che la disturbassero; come vede, vegliavo io, e giacchè trattasi delle solite bagatelle .... - Eh, interruppe il medico con una voce timbrata e
ne dice? - E credete che il sindaco riescirà? - Eh! se ci si mette .... ha le autorità dalla sua .... ha influenze .... acqua in bocca ..... ecco don
dialetto; dialetto spicciativo che faceva un monosillabo di una parola composta di almeno una dozzina di lettere. - Eh! non meno di tre ore, a camminare
cattedraticamente il maestro di scuola; e, ne attesto i sette savii della Grecia, il mistero che circonda questi signori non comincia qui. - Eh
dell'abatino è interessante ..... - So, so ... interruppi infastidito. - Che sapete? mi chiese con un sorriso d'incredulità. - Eh! sclamai, che
De Emma? .... - Eh! Come non lo sapete? Il signor medico ..... quello che ho condotto a casa io, ieri sera. Siccome faceva un tempo del diavolo, - voi
rifare questo ordigno guasto. E picchiava coll'indice sul suo seno ansimante per l'asma, eh! che ne dite, patria? - Lo spero, rispose gravemente il