d'affetti io mi chiedevo sorpreso come avessi potuto passar dieci anni senza informarmi di quelle persone di cui nutrivo ora un così vivo desiderio
Aminta egli non poteva parlare: ricambiò il suo benefattore con uno sguardo di riconoscenza, di gioia ineffabile. Io mi chiedevo quali crudeli esigenze
, insoffribile non pensavo che a lei, non potevo consolarmi della sua lontananza. Mi chiedevo ad ogni momento: cosa fa adesso? - e mi pareva che avrei dovuto
; ma lui ad ogni momento, a proposito d' ogni appuntamento ch'io gli chiedevo: « Aspetta che pensi se non è giorno di lezione. » Aveva scritto - e