anticaglie hanno del famigliare, sono tue amiche vecchie che ti sorridono e ti rallegrano. È un’arte gaia, che scherza. Pigliamo, a caso, una finestra
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della eterna notte, tu, orrore e spavento della posterità, e bacerò le tue orride ossa, e metterò le mie pupille ne’ buchi della tua fronte, e farò
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sottigliezza nell’atto. Povero Esopo frigio, se le tue favole sono tue, se tu sei vissuto mai sulla terra, vedi come ti hanno conciato! Portare l
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profittando dell’arte e della scienza, ci svela sempre più la grandezza di Dio, e ci fa esclamare col reale Profeta: Che sono magne le tue fatture, o
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per quattro! - te lo giuro, mi fa rabbia. Mi ha l'aria d'un rimprovero, che so io? d'una di quelle tue feroci canzonature che spesso diventano in
. - Questo plico sigillato contiene alcune carte importanti e le mie ultime volontà. - Le tue ultime volontà? - Riguardo a quel che lascio in Europa
bene che le mie lettere affermavano. "Non mi fido delle tue parole; questa sequela di sogni mi rende incredula." Poi, non me ne aveva piú parlato. Le
domandava, quasi ironica: - Sei tu contento, figliuolo mio? - Felicissimo! - rispondeva Enrico. - Persisti ancora nelle tue ubbie? Credeva di poter
aveva sacrificato anche la vita. E quand'egli le rispose: "Tu m'ami meglio da lontano. Scherzi a parte, nelle tue lettere mi sembri un'altra. Strana
inanimata che ti fa sentire e pensare; i tuoi sentimenti, le tue riflessioni son circoscritti e limitati nella loro stessa indeterminatezza. Una