insolitamente gentile e premurosa. Due o tre volte era andata a trovarlo nello studio, fra qu ei larghi tavolini ingombri di disegni, di matite, di regoli, di
scappata via, inseguita di stanza in stanza, rovesciando tutto quel che le capitava innanzi, sedie, tavolini, poltrone. Ma nel salone, trovatasi forse fra
deposizioni, mentre gli avvocati declamavano dinanzi ai giurati dando colpi di pugno sui tavolini, egli tendeva l'orecchio, col capo rovesciato sulla