Salvator Rosa ha finito di toccare, a modo di ritornello, le corde del mandolino, e recita i versi di una sua capricciosa poesia. S’è piantato con le
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poesia, ch’egli recita, non possa essere nè la pesante e biliosa delle Satire, nè quella dei Lamenti, nè la melliflua e amatoria delle strofette per musica.
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La sporca donnaccia rozza del Gallori, che canta e recita in un teatro da trivio, non è forse il vero Nerone artista, il quale aveva certe
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