detto di sopra inventato da Bouguer. Appresso si costruì con un solo obiettivo grande, ma segato in due lungo un diametro. Le due metà scorrendo una
Allora si restringeva l’apertura dell’obiettivo diretto alla maggiore, finchè la sua immagine divenisse eguale alla minore; e il rapporto inverso
taglienti, come ce ne siamo assicurati esaminando le zone della 152 Schjellerup col prisma obiettivo.
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sulla stella delle linee più vive, ma esaminate col prisma obiettivo si vide che non erano vere linee metalliche, ma soltanto zone sfumate più vive Il
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effetto della diffrazione prodotta dall’apertura dell’obiettivo, ma che sono nel tempo stesso una misura della tranquillità dell’aria. Con mediocri
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posizioni delle righe sono molto approssimate e che queste ricerche richiedono strumenti di maggior forza, che non può avere un obiettivo di soli 9 pollici.
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. Il gran cannocchiale è formato da due tronchi di cono fissati con viti su di un cubo centrale. Alla bocca del cono anteriore è l’obiettivo, a quella
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raggi della fiamma uscendo dal primo obiettivo paralleli, potranno entrare nell’altro cannocchiale lontano e andare ad illuminare lo specchio, e
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partiva come dianzi da un centro luminoso; e attraversando l’obiettivo di un cannocchiale cadeva sullo specchio girante; dopo ciò il raggio
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cui obiettivo era collocato un prisma di ottima qualità, e guardando con questo direttamente gli astri coll’aiuto della lente cilindrica, avea l
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Per favorire le queste ricerche ed ovviare al grande incomodo che produceva la visione obliqua all’asse dell’obiettivo principale a cagione della
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difficoltà di conoscere i colori; anzi sembra che questi gli sfuggissero affatto alle estremità: senza dubbio a cagione dell’imperfezione dell’obiettivo non
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ha nel suo foco principale collocata una fessura SS' che riceve i raggi del corpo luminoso, i quali passati per l’obiettivo C escono paralleli
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nel foco commune F del grande obiettivo del refrattore e dell’obiettivo B del collimatore, destinato a rendere i raggi paralleli. I Fig. 10
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Benchè avessimo letto la memoria di Donati ove parla del prisma obiettivo di Fraunhofer, noi realmente non ne fummo colpiti, e quando facemmo questa
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Il migliore spettroscopio differenziale per le stelle è il prisma obiettivo usato già da Fraunhofer, che pei maggiori strumenti non deve avere che un
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coperchio da porsi avanti al grande obiettivo che ha un foro di sei pollici di diametro. Contro questo foro è sospeso il prisma sostenuto da una
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. Era persuasione comune che per fare un prisma da servire per un obiettivo di nove pollici ci sarebbe voluta una massa di flint enorme, ma dalla
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resti 2 in 3 centimetri prima del piano focale comune all’obiettivo e all’oculare, in un punto ove per tentativi si riesce ad avere una visione netta
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È chiaro che le misure di confronto colle righe spettrali de’ corpi chimici non si possono avere nè con questo nè col prisma obiettivo. Però con un
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Aldebaran, di Polluce e della Capra con quello del Sole mediante il prisma obiettivo, ci mostrò più di 60 righe francamente riconoscibili come
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illusione, nè difetto di strumento, si provò da ciò che mentre col prisma obiettivo in β Gemelli le sue righe fine erano nettissime, in Sirio e α in Lira
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per tipo α Ercole ove le scannellature sono ordinariamente irresolubili anche col gran prisma obiettivo, però talora e principalmente nei periodi che la
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delle linee lucide, ma in genere sono assai rare e deboli. Col prisma obiettivo queste linee lucide si risolvono soltanto in zone più vive del resto
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dobbiamo avere essenzialmente presente l'obiettivo di Roma; quindi credo che degli studi della precedente Commissione debbasi pur troppo far tabula rasa
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