. La cosa parrà meno stravagante quando si senta il Goethe. Nel libro Poesia e Verità racconta che, dopo avere nella galleria di Dresda guardato
Pagina 28
Schwanthaler. Leggevamo i Niebelunghi; ci eravamo allora allora tuffati nella estetica tedesca; Goethe, Schiller, Heine erano i nostri più intimi amici
Pagina 348
morte è quella del passaggio dell'individuo nell'universale". Rammentavo un'altra sentenza del Goethe: "La nostra vita non è una vera vita, ma la morte
e meravigliose pagine che Omero fra gli antichi e Goethe fra i moderni ebbero, quasi soli, la fortuna di poter scrivere: né piú, né meno. Infatti, per