di imitazione e quelle ancora più fatali dello spirito di contraddizione, come si può farlo in faccia ai colli di Fiesole e di Bellosguardo o nel
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Diceva il Vasari che Verona, per sito, costumi ed altre parti, è molto simile a Firenze; e veramente i bei colli ondosi, il largo fiume, i ponti, le
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Non ha niente del professore l’ingegno di Salvatore Grita. Nacque a Caltagirone: e l’abitare da forse tredici anni nelle eleganze de’ colli di
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dipingere poco ancora; ma già nelle sue tele mette sè stesso. Le sue ispirazioni vengono, si vede, dal suo bel San Gimignano, da’suoi cari colli
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fiume, increspate, riflettono l’azzurro del cielo alto; poi la linea de’ colli grandiosa con le casette e le ville, parte ombrate dalle nubi, parte
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de’ suoi monumenti, severe e grandiose come le linee del terreno e de’ colli; la spiaggia d’Astura, col mare che si insena, e le barche dei pescatori
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procinto di dare un calcio alla cattedra di Brera, per ritirarsi a vivere in qualche villetta rustica tra i colli. Aveva la passione del coltivare le
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zitto. Mentre il fumo della sua sigaretta si disperdeva in nuvolette opaline sul fondo cupo dei colli, ora fissava le nerissime forme di mostri
casa non dispiaceva con quelle pioggie dirotte. Negli intervalli di sosta, una fitta nebbia scendeva dai colli attorno e annegava ogni cosa in
voleva continuamente tenere tra le sue per convincersi che la presenza di lei in quella camera sul Viale dei Colli, piú in là di porta San Gallo, non
mille riflessi sempre cangianti che smorivano chiari, con bellissimo effetto, sulle linee nette e frastagliate dei colli, e in alto con dei toni di
Accademia della crusca
