doliamo, perchè la cura eroicamente chirurgica, alla quale la basilica fu sottoposta, ce la ridona più energica di quel che fosse otto secoli indietro negli
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magnifica Basilica, rigido e già iniziatore della pedanterìa imitatrice nella Rotonda del Capra ed in altre opere troppo lodate.
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basilica e del chiostro di San Zeno; dalle colonnine torte, dai pinnacoletti, dalle foglie arrampicanti, dalle guglie dei sepolcri Scaligeri sino alle
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senz’altro. Di codesta basilica, tutta a cupole emisferiche e a pan di zucchero, a torrette ed a minaretti, ad archi rotondi, acuti, trilobati
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’occhio delia mente distinguono, indovinano, ricreano le diverse epoche del passato. Come il San Pietro di Leone X s’alza sulla basilica di Costantino, e
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restauratore di monumenti romani, del Poletti, infamissimo restauratore della basilica di San Paolo, e di altri, che non sono morti; ma sembra che le opere di
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quando, bruciata la basilica di San Paolo la notte dal 15 al 16 luglio nel 1823, Leone XII volle rifare il monumento che Leone III, ai tempi di
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antichi assegni per la manutenzione della cattedrale e per il ristauro della basilica di Sant'Ambrogio.
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conservati gli antichi assegni, che già figuravano nei nostri bilanci, per la manutenzione del duomo e per il ristauro della basilica di Sant'Ambrogio.
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