dilettante di musica il quale aveva prestato gentilmente l'opera sua in un'accademia di beneficenza, ebbe a scrivere: « Il signor tale ha stonato dalla prima
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formalità che quei rozzi agenti dello stato o del comune o di istituti di beneficenza non si curano tampoco di suggerire. Se poi taluno di costoro, i quali
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pio ricovero, d' un istituto di beneficenza? E la buona signora in pochi giorni spaccia tutte le polizze che a quest'uopo le vennero affidate. Diciamo
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Accademia della crusca
