Un serio coloritore è il Ghedina: egli ha guardato nei vecchi, non solo la vivezza superficiale dei toni, ma ciò che è parte integrante dello stesso
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— È un servitore, a cui un accidente qualunque fa sanguinare il naso.
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— E quel buffone con un pappagallo?
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sperarne un mondo di belle cose. Del Kirhmayr, veneziano col nome tutto irto di aspre consonanti, si vide alla mostra di Brera il grande ritratto di
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Un giorno di mattana Tiziano Vecellio si dilettò a disegnare una grossa scimia e due scimiette minori nella propria attitudine di Laocoonte e de
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Lo spirito e lo stile del Ferrari sentirono fin dal principio il sapore classico ed il sapore moderno, purtroppo anche un tantino il sapore
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Quegli architetti veneziani si trastullavano con il compasso: disegnavano un merletto per una Buranella da’ capelli corvini e crespi, poi c'on la
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Voi ed io, silenziosi, andiamo cercando un sito per vedere meglio la scena e per accomodarci al lavoro; Sempronio, che solfeggia una cantilena
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Quel giovinotto, fratello di due artefici simili a lui, è figliuolo di Salesio Pegrassi; il quale, nato a Verona il 1812 da una lavandaia e da un
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Signoria, e Padova, dopo avere meditato un vastissimo e molto saggio disegno di ordinamento generale per le piazze e le vie della città, mette
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addosso i fulmini della critica arcigna, è un certo guazzetto di membra largo e basso basso, inestricabile a primo tratto, che rappresenta un episodio della
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Così è: certi ingegni materializzano l’ideale; fanno di una fenice un pollastro. Cert’altri invece, e sono gli eletti, sanno in un tronco d’albero
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: una giovane donna sdraiata mollemente sopra i cuscini del canapè, con un bel cane levriere che, per giuoco, le si slancia addosso; un bambinetto che
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E il Cecioni l’ha trovata, e non ha voluto incarnarcela in un uomo tutto nudo, che sarebbe stata una cosa accademica, nè mascherarcela in un uomo
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fotografia; non una tela abbandonata, un quadro invenduto, una cornice che aspetti per mutare destinazione. Nel mezzo un cavalletto, in un angolo un modello di
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Nè il Cannicci si ferma ai contadini. Ha dipinto de’ succosi quadretti di genere: Un chierichetto, brutto in volto, ma pieno di vita, che suona il
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Del Fattori, spedito pittore di soldati e di cavalli; del Vinea, elegante, ma un po; leccato pittore di cose piccole; del Borrani, di qualche altro
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— E si può egli a Roma — ripigliai — godersi un solo dì di quiete? Il demonio della curiosità non vi caccia egli innanzi con le sue ferule infuocate
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Mentre pronunciavo queste ultime parole, si udì per di dietro uno scalpitare di cavalli. Mi schierai col Caffi da un lato della strada, perchè
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— Piano — risposi con molto calore — piano. V’è un abito, che non s’accorda in Italia con nessun monumento, con nessun lembo del suo cielo, con
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— Non è un caso di libertà — ripigliò il Caffi — è un caso di moralità. Voi ne parlate con agio, voi; ma se vi fosse toccato a Roma ciò che è toccato
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A Capo di Monte è altra cosa. Ecco sopra un immenso vassoio una bella nave senz’alberi, e Trittoni che portano sulle spalle conchiglie, e Nereidi che
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Come il bambino, a cui si mette in mano la matita, gongola di gioia nel vedere in un suo sgorbio l’immagine viva d’una casa, di un albero, di un
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, che imprime un bacio sulla guancia di una bambinella vestita di bianco. Il volto freddino del ragazzo non vale quello della fanciulletta, che è viva e
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Questa non è un’arte che vada innanzi, che guardi al vero, che lo capisca, che lo esprima: è un’arte che invidia ai barocchi le loro incipriate
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A dire simili cose i critici, che vogliono apparire liberali, si vergognano. Quando nell’arte un giovine mostra un’opera, che a qualcuno piaccia di
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figura, l’espressione di un viso, un’armonia di tinte, un tono di colore dovrebbero tornare nel cervello ostinati, e restarvi un pezzo, e parere più
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Mentre nel quadro dell'Esopo niuno può chiedere senza sembrare un pedante assai goffo, dove la più parte delle figure abbiano le gambe e come sieno
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. Infatti il carattere singolare di un artista, di un poeta, di un letterato si rivela più spiccatamente col mezzo delle imperfezioni, che non per mezzo
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talare, perch’ella paia giusta di proporzioni, bisogna fare le gambe un tantino più lunghe del vero: e come invece in una figura seduta convenga
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mitra o con gli strumenti dell’arte sua? Se coi soli strumenti parrà un artefice qualunque, se soltanto con gli abiti vescovili parrà un vescovo
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Chi gira intorno al Duomo, guardando in su, vede un popolo confuso di statue. A un po’per volta si distinguono l’una dall’altra, e si colgono nette
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Questa esposizione universale di Vienna è magnifica ed è un tormento di spirito. Si ammira tanto che l’ammirazione finisce in uno sbadiglio. Tra
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del cervello di un artefice è l’arcano impenetrabile dell’artefice — paiono concepite nella mente dell’autore durante un’ora di serenità mezzo pensosa e
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Diede un curiosissimo esempio della pieghevolezza dell'ingegno francese il Frémiet, celebre autore di gatti, cani, capre, montoni, centauri
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Hanno un bel dire insomma, ma il vero, il gretto vero alla scultura non basta. Può forse bastare alla pittura, perchè la pittura ha il colore, il
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È pieno di calore invece, di vita e di gaiezza il quadro immenso di un nuovo Paolo Veronese. Scintilla, splende di zaffiri, di smeraldi, di perle, di
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Un terzo commendatore, il De Keiser, direttore dell’Accademia di Anversa, espose nella tribuna un gran Carlo V, che libera gli schiavi cristiani a
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Il quadro del Michetti, se si guarda indipendentemente da certe parti sue quasi estrinseche e dalla cornice, è un’opera molto ragionevole, molto
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Contrasti: sotto a’bimbi luminosi un tappeto di colori violenti, nero, giallo, rosso; sulla tinta biancastra uniforme dei gradini quattro figure di
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, il quale, diventato in un attimo o filosofo astruso o canzonatore cinico, intende a moralizzare o a corbellare il suo prossimo. Pare, se abbiamo visto
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un difetto, è l’averci voluto mettere troppa roba, per isfoggiare con maggiore varietà le delicatezze dell’accurato pennello. Quadri vecchi, libri
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Nell’unico quadro del Signorini tira, invece, un maledetto vento, che fa svolazzare le sottane delle donne e solleva nembi di polvere in una larga
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di una popolana giovane, macilenta, pensosa, rassegnata; la testa rugosa di un vecchio pescatore, che fuma beatamente il suo mozzicone di sigaro; la
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Lo Strazza era asciutto di membra, snello, grande camminatore. Nel naso la natura gli aveva dato come un ricordo di quello di Michelangelo. La sera
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. In Milano era stato monello per le vie e scolaro di un accademico freddo e noioso, il Somaini. Modellava, sbozzava, formava in gesso per lui senza
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monumentale, ha perduto la sostanza delle cose. Non ha sentito nel profondo dell’anima il suo bellissimo tema. Ha fatto come un poeta, che scriva a rime
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Qui è la povera Emilia che narra: «Il babbo incontrò per via alcune guardie civiche e le invitò a seguirlo. Giunti all’Arsenale, saranno stati un
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«Era un’ebbrezza, un delirio (ora è la moglie del Manin che scrive): i vecchi piangevano, i giovani si abbracciavano. Chi batteva le mani, chi le
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Il Borro, prima di ottenere dal Municipio di Venezia l’allogazione dell’opera, aveva immaginato un monumento assai lontano da quella grandiosa
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