Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: stile

Numero di risultati: 49 in 1 pagine

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Scultura e pittura d'oggi. Ricerche

265755
Boito, Camillo 49 occorrenze
  • 1877
  • Fratelli Bocca
  • Roma-Torino- Firenze
  • critica d'arte
  • UNIFI
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. Dai quadri mitologici e di storia classica, tutti di stile accademico, era venuto via via a’soggetti presi dalla insurrezione greca, a Marco Bozzari

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’Anjou, non va solamente lodato per la bontà dei contorni, ma ben anche per la maestà dello stile.

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; e che ritrae la sala dell'Illiade nel palazzo Pitti. I celebri quadri appesi alle pareti sono riprodotti con lo stile e col tocco dei differenti

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sempre guardato al meglio, ed è andato via via perfezionando e riformando il suo stile; è contento, perchè annovera i prodotti del suo tenace lavoro

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san Rocco, ci tornava nella memoria ciò che il maestro di rettorica dell’imperator Marc’Aurelio diceva dello stile di Seneca. Diceva che vi si può

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difetto capitale del famoso gruppo sta dunque nella mancanza di unità di stile: fosse tutto barocco sarebbe tutto stupendo.

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di improntarlo ad una nuova unità di azione e di stile. Nel gruppo antico ciascuna delle figure sta da sè, legate solo dagl’intricati nodi de’ due

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Lo spirito e lo stile del Ferrari sentirono fin dal principio il sapore classico ed il sapore moderno, purtroppo anche un tantino il sapore

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esemplari diversi. Creare un nuovo stile fra innumerevoli cose di sì alta bellezza, chi potrebbe pensarci? Scegliere e imitare, ma che cosa, ma come? Tali

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, converrà immaginarla nel suo vecchio stile, eseguirla nella sua vecchia maniera, perchè l’unità non rimanga rotta, o converrà piuttosto, per non volere

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rana faceva parte del fregio di un bel camino, tutto a fogliami, nello stile eletto del Rinascimento. Gl’intagli delle foglie un poco spinosi, il

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per la vecchia — pure ci piacerebbe che, purgate e trattate dagl’inventori, diventassero come il segno dello stile di una famiglia moderna di artefici.

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rimpasticciamento di forme senza stile e senza misura. Mandano, è vero, alle Esposizioni italiane de’ piccoli saggi della loro valentìa, ma sono cosuccie

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dello scalone, sono accomodate allo stile primitivo e nello stesso tempo squisitamente gentili.

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difficile pregio delle statue onorarie.; ma il Rivalta si va ora slargando troppo nello stile, e diventa un po’alla volta professore. Una sera — non

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stile, e l’abilità, maravigliosa per uno scolaro, ma superficiale dell’esecuzione. In fatti la luce violenta, l’eccesso del chiaroscuro, sebbene

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che gli architetti si sentano sgomentati e che tremino loro le mani. Già vivono in due brutte condizioni: prima, di non potere scegliere altro stile

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malta, non potrà mai avere sul serio una importanza monumentale; e, quanto allo stile, chi vorrebbe mai in una città come Roma introdurre i garbi del

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sublimità della Roma antica la tiene volentieri serrata. Se non che il detto pregio, tutto negativo, non basta, crediamo, a formare lo stile di Roma

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Dall’altra parte, quando pure uno stile potesse adattarsi opportunamente a certi generi di edificii, non ne deriverebbe già la conseguenza che si

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toscano, e finalmente allo stile di una famiglia, che durò a lavorare quasi un secolo e mezzo, la famiglia dei Cosmati. Questa architettura Cosmatesca

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’allora, trasformando lo stile della Roma antica in un nuovo organismo e in una nuova estetica, senza rompere per ciò il libero legame della tradizione

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; vogliamo credere alle rughe e ai battesimi: ci basta per oggi nella storia la verosimiglianza, nell'arte lo stile.

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tanto lunghe che toccano le spalle, fantasie del riso; come la forma generale e l’ornato hanno aspetto sicuro, stile potente! Come l’industria e l

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che paiono ischeletriti, altri gonfii che vogliono scoppiare. A Milano l’arte decorativa non ha nessuno stile: rimpinza in una stessa composizione l

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L'Idillio era un caro quadretto. L’artista per la prima volta s’appigliava al nudo e intendeva ad avere nel disegno uno stile. Vi riuscì. Quel

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geometrica; il disegno largo e posato; il colore stesso arieggiava di fatti lo stile germanico, salvo nella figura della donna tradita, bellissima di testa, d

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ferrovia e la Galleria nuova, fu trovata maniera di acconciare qualche pittura a buon fresco e qualche quadro a tempera. Lo stile degli edificii è

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valevano a formare una maniera comune a parecchi, uno stile collettivo, una scuola, insomma, nel vecchio senso del vocabolo. Non sono ancora molti anni

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Le ventinove statue, collocate in un cortile grave, massiccio, tutto a grossi bugnati, tutto a sagome pesanti, un cortile di stile barocco, dovettero

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’essere collocata; lo stile dell’edificio, al quale deve riescire di naturale ornamento. Questa ragione prospettica e questa ragione architettonica

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vaghe, diventano meno spiegabili. Definire uno stile, scoprirne gli elementi, studiarne la essenza, ponderarne le qualità, è sempre un impaccio; ma per il

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miracoloso, un parto naturale od artificiale dell’arte? Niun edificio in Italia s’accosta al suo stile, neanche la chiesetta della Spina, che arieggia le forme

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contrafforti che fiancheggiano il gran finestrone posteriore; un cavaliero nell’abside del braccio sinistro; alcune piccole figurette, di stile quasi

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. Così lagnavansi anche gli altri artisti stranieri, che pur di stile acuto sapevano più dei nostri; e veramente sarebbe un nuovo e piacente studio quello

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statuarii. Sono tutte sculture di frontoni, di nicchie, di acroterii, di sopraornati, di attici; tutte coordinate alle linee e sottomesse allo stile del

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gli statuarii s’appigliano allo spirito dello stile gotico decadente, una specie di barocco, il quale sa essere insieme secco e gonfio, stecchito e

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non giunge alla maestà dello stile, nè alla severa bellezza di certe figure, massime di certe teste del Leys, che non invidiano alle volte i ritratti

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finalmente una lingua naturale ed intesa da tutti: avrà ciò che le manca da un pezzo, uno stile.

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ne’ pregii e affettato nei difetti, poichè si giurerebbe che lo stile non viene dal profondo del suo cuore artistico, come veniva nel Leys e come viene

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drammatica e la sicurezza dello stile. Gli stessi pregii si trovano in un altro giovine romano, Ercole Rosa, il quale con il suo gruppo dei Fratelli Cairoti

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Ma, dicono, la dignità monumentale, la severità dello stile come mai accordarle al vestimento moderno? Innanzi tutto, codeste severità e dignità sono

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E pensare che il Duprè avrebbe potuto darci un Cavour vivo e schietto, egli che sa piegare, volendo, il suo stile all’ingenua natura. Ha cominciato

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scompare nel Bassorilievo di quella facciata, dove lo stile ritorna pressoché da per tutto naturalmente classico, e le migliori figure sono quelle

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pure l’impronta di un potentissimo stile.

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quale, oltre ai notati malanni, ha pure, se non ci inganniamo, questo essenzialissimo, che manca appunto di stile. Stile? Bisogna intenderci. Noi

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avere stile. Il Duprè nel pensarlo non è andato diritto. Ha avuto in testa le idee a spizzico, e, badando all’apparenza di uno stile vanamente

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Il Duprè, non avendo dunque nell’opera di Torino uno stile che scaturisse a dirittura dal fondo dei concetti, doveva cercarlo di qua e di là con

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Lo stile della statua e del Leone non ha che vedere con lo stile dell’architettura: quello è largo, in qualche parte pesante ed esagerato, ma sempre

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