E già s’era sferrato, e già batteva le ali lontano dal suo recente carcere, mentre dipingeva, chiuso in una stanza dell’Accademia, senza modelli
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«Era un’ebbrezza, un delirio (ora è la moglie del Manin che scrive): i vecchi piangevano, i giovani si abbracciavano. Chi batteva le mani, chi le
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