nascemmo i luoghi dove il nostro cuore apprese tanti cari nomi, fece tanti bei sogni nell' innocenza e nell'amore; dove anche abbiam dovuto gustare i primi
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!... » « Proprio tal quale nel nostro convocato, dove ognuno vuol dire il suo sproposito! » commentò l' agente del Comune. « Sì! sì! ma, zitto! badate
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! Perchè, sai, adesso noi possiamo goderlo in pace questo tempo così allegro, questo cielo così bello! Adesso non tremiamo più per la vita di nostro
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che bene spesso vince della mano la Verità; la Malizia, ospite vecchia del nostro mondo, fu sempre, per quanto si faccia o si dica, la regina delle
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aveva segnato un nuovo e grave avvenimento nella loro vita. E là, su quel pianerottolo, figuravano un crocchietto degno del vivace pennello del nostro
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da per tutto; è il sospiro di tutti, l'idolo che tutti adorano. Ma nessuno trionferà, perchè noi la serbiamo per l'amico nostro Arnoldo.... Non va
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tutto il nostro bel cielo lombardo. Erano dunque quattr'ore, e una fanciulla ravvolta in una mantellina di seta oscura, e chiusa nel velo nero di che
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domandiamo di poter pregare e di piangere; poichè gli uomini non risposero alle nostre voci di dolore, e il nostro cuore non trovò pace nelle speranze terrene
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, il nostro vicecurato. Per la prima volta egli si trovava in faccia al padre dell' amico suo; quell' aspetto immobile e superbo pareva l' im- pacciasse
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tradita. Fu mia colpa, lo comprendo, che sono stato così cieco; fu nostro il danno, e sarà nostra ed eterna la vergogna! La madre che ne morirà, la
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padre e il figlio tacevano, assorti in profondi e contrarli pensieri; le due fanciulle, malcontente d'abbandonare così presto il nostro bel cielo
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siamo impiegati, facciamo il nostro dovere; e non si cerca di voi. Ma, per amore, silenzio!» «Eh! ch'io non so niente, e qui non c'è nessuno!» cominciò
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che m' ha fatto, da poco tempo, il nostro Carlo! E queste parole mi sembrare quasi le sue.... mi ricordo che fu lui che me le fece leggere un giorno
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- quando per l' altrui bene non ci vada il nostro, la dute dell'anima, come andrebbe qui; perchè la cosa è ria, brusca.... e se la Caterina era una
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compassione, amicizia e amore. Io, per me, sento di non esser nato per quelle che chiamarsi le grandi virtù del nostro secolo, una politica che si veste
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ridente nostro cielo lombardo, alcuni mesi di salutare riposo dalle fatiche dell'aristocrazia. Avevano lasciato per la prima volta il cielo nebbioso di
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al malinconico manto dell'inverno il nostro sole. L' atmosfera, la notte innanzi irrigidita per lo spirare d' un acuto, gelido rovajo, pareva più
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mai questo demonio di vecchio? » disse uno allora; e l'altro: « Malann' aggia il dannato che guasta il fàtto nostro! Come c'entri tu, vecchia tramoggia
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Chi non vide la bottega del signor Samuele, il nostro speziale, in quella notte, non penserà forse ch'io possa, Credendo e non credendo, dicer vero
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intorno alla tramortita fanciulla, con una sollecitudine e un'umanità degne veramente del secol nostro; e mettevano alle prove la dottrina e l' arte per
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gente, dopo la disgrazia del nostro vicecurato.... Oh! ma quello sì era un uomo! cosa dico? era un santo, la nostra provvidenza. Bisognava vederla
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nostro vicecurato. Egli ne conosceva tutti dal primo all'ultimo, veniva a sedere presso i nostri fuochi, nelle nostre povere stalle; nè mai così poco
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nostro capo, e dissipate il fumo dell'orgoglio che n' accieca. Le generazioni vengono, passano, e scompaiono per sempre dalla terra ove tennero dimora
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a scrivere; ma sarà in vano. La letteratura del nostro tempo, se ne togli pochi, i quali temono di mostrarsi fra gli altri per la coscienza di una
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. A te! » « Ma se nostro padre, di lontano, ci scoprisse?... » « Eh! vuoi che ne proibisca di cantare? E poi, scommetto che adesso è già immerso nella
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conservi il nostro nome e c' impetri una preghiera. - La religione de' sepolcri educa i nostri cuori ai sentimenti i più sacri, che formano, per così dire
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che la tua canzone ricorda?... Oh! vedo che tocca a me! la mia voce è più lieta, più viva; se nostro fratello non ,è lontano di qui una lega, scommetto
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benediremo sempre il suo nome! Il nostro povero padre almeno è morto vecchio: e non avremmo forse potuto perderlo tanto tempo innanzi, se Dio l' avesse
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testimonio in me stesso. Credete a me, la natura è dappertutto bella e amica, e gli è dal nostro cuore che nasce la sventura; anzi, bisogna dire che
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, nascondendosi a tutti, e a voi più che a tutti, perchè l' avete con tanta collera discacciato. Era questo il nostro gran segreto!... Oh perdonateci! Quante
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terra, oh no! non possiamo distaccarlo dal nostro cuore l' amor della poesia, che succhiamo forse col latte delle nostre madri, che beviamo coll'aria
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nessuno, signore! » disse, restando su la porta. « Don Carlo è dal nostro signor curato, Caterina e Maria sono in chiesa al rosario; e non tornano ancora
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