, ma di non essere ancora in istato d'abbandonar la sua camera. Si mise a lavorare, ma quasi le sue dita non potevano adoperar l' ago, nè tenere le
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, tutta intenta al collaretto già mezzo ricamato che teneva fra le dita; e mentre le testoline irrequiete delle gaie compagne si volgevano di qua, di là
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dondolava il capo, battendo con le dita il tamburo sull'appoggiatojo della scranna. « Oh! per me non ci penso neppure, io sono povera: » rispondeva
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strano ghiribizzo gli stuzzicava la fantasia, perchè grattandosi ora le orecchie, ora sfregandosi le mani o facendosi scricchiolare le dita, borbottava
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servidorame che susurra, e conta sulle dita il sospirato assegnamento vitalizio. E intanto che si deplora la luttuosa morte, con tutta l' energia della
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