Intanto, egli rivolgendo ogni studio alle dipinture che fino allora avea potuto raccogliere, e deliziandosi in tante e sì leggiadre invenzioni
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avea destinato alla biblioteca vaticana, dando principio alla elettissima collezione che là si vede anche al presente, e che egli si proponea di tutta
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sufficienza propria a saviamente giudicare. Nondimeno intorno ad ogni dipinto egli ha sempre di altri giudici e de’ più eccellenti maestri richiesto
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, prendendosi grandissime cure della magnifica galleria. Egli, giudice non minoro del Lasinio, e non men di lui versato nell’istoria e dotto per lunga
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sì affezionati ammiratori: chè egli veramente ne porge un ben raro ed ammirabile esempio, mostrando come un gentiluomo possa degnamente spender
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rigore estremo che egli usò nel comporre la sua raccolta, ove non è da lamentare nè la scarsità del numero, nè la mediocrità del valore, nè vie meno la
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. Imperocchè egli si propose di scegliere, e saggiamente scelse tra le innumerabili dipinture tal qualità, che da niuno si potesse con ragionevol disprezzo
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quale stava già in s. Matteo di Pisa, ed è tra quelle che furono illustrate dal Lasinio; onde si raccoglie ch’egli la tenea di singolare pregio. Vuol pur
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Del più antico di questi dipinti, che a noi pare quello dello Scupola (potendosi egli per manifesti segni recare al duodecimo secolo) fu già fatta
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’arte a maggior eccellenza nell’opera de’ colori; dacchè egli li maneggiò con tale unione e morbidezza, che nè il suo maestro Masolino, nè altri era
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unica scuola di Baffaello. Egli pare destino, come avverte acconciamente un moderno, che non debbano mai le arti rimaner ferme; e giunte al colmo, siano
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spogliò l’Italia di tanti ornamenti; avarizia non vile solamente, ma iniqua, o non iscusata sempre da bisogni giusti e miserabili.» Egli sarebbe tempo
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conservate; raccolte da lui specialmente in Soma e dalle terre di Toscana ed Umbria, con incredibili cure e con sagacissimo discernimento. Nè egli
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questo nuovo e si bel tesoro ha arricchito la patria, porgendosi degno veramente della grandezza romana. Egli serba con ogni cura e con incredibile
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Il Laureani è annoverato a ragione tra i più solenni professori che in Roma mantennero perpetuamente l’onore della greca o latina eloquenza. Egli in
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in utilità è più desiderabile, fino da’ primi giorni ch’egli entrò custode di quegli immensi tesori, desiderò e gli parve esser degno di Roma, non che
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