10h Tempo medio. — Amplificazione 130°. — L’aspetto è intieramente cangiato. C’è la coda. Ad occhio nudo sembra avere da 4° in 5° di lunghezza
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A poca distanza (forse 15'') dalla base del pennacchio la nebulosità è terminata abbastanza nettamente in tutta la sua larghezza, in linea retta
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In questa medesima sera la cometa fu osservata dal signor barone Dembowski a Gallarate, il quale mi comunicò le annotazioni seguenti, col permesso di
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maggiore nella posizione precedente, che nella porzione seguente in AR.
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Ad 8h 10m la testa della cometa, considerata nel crepuscolo ancor forte, sembra stare esattamente in mezzo a β e γ e Ursae minoris (dunque = 2m, 5
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Visto la cometa fra le nubi. Il disegno della coda nella Tav. I è stato fatto in circostanze sfavorevoli e non merita molta fede.
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14': un grado più avanti, 20'. La coda nella Tav. IV dev’essere più sfumata sul lato sinistro, e perdersi in gradazione insensibile, in modo che la
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alquanto incurvata nel medesimo senso che la figura del 23 agosto, sebbene in grado molto minore (Questa curvatura non appare sul disegno abbastanza
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questo splendore intrinseco non crebbe che nel rapporto di uno a cinque fra il tempo in cui la Cometa cominciò a diventar visibile ad occhio nudo e il
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per unità il diametro equatoriale della Terra. Per quei giorni in cui il diametro non fu uguale in tutte le direzioni, fu assunto come valore
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Si vede da questi numeri confermata in generale la regola di Valz, secondo la quale la grandezza della testa delle comete decresce col decrescere
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minima distanza della Cometa dal Sole fu il 23 agosto). Però nella serie dei medesimi si notano straordinarie irregolarità, che in parte potranno
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disporle in serie in forma abbreviata onde abbracciare d’un colpo d’occhio le sue mutazioni:
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» 11. Come stella di 7m in 7m, 5 (Dembowski).
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Il fenomeno dei getti, che è così comune nelle grandi comete, si mostrò pure in questa, sebbene per un tempo non molto lungo. La prima menzione si
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. Dembowski, che stimò la direzione media dello zampillo in 230°: egli vide inoltre lo zampillo curvato verso il lato destro della Cometa La destra e la
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Considerando la successione delle direzioni in cui si mostrò il getto, si trovano alcune tracce del moto oscillatorio, riscontrato da Bessel nella
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della Cometa era orientato in modo quasi permanente nello spazio, in guisa da spingere quell’emissione in una direzione press’a poco costante. Un
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Per quanto riguarda la larghezza apparente della coda principale, nel giornale si trovano in principio notizie poco istruttive. Il 25 luglio è detto
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si trovò in quest’ultimo piano, ma fuori di esso di una quantità non minore del semidiametro della coda (preso alla radice di essa), che fu all’incirca
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Il 13 si poteva (cessato l’impedimento della Luna) seguirla per 2°: era larga, rosseggiante e mal definita. In questo giorno cominciò a mostrarsi la
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Il ramo diritto II forma nel secondo stadio (agosto 23-26) la base fondamentale di tutte le apparenze principali della Cometa, la quale in questo
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Il 6 agosto era lunga 3° nel binocolo, nel Plössl era bellissima e visibilissima; da uno schizzo fatto si comprende, che si veniva allargando in
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Egli è probabile, che la coda I già esistesse fin dal 7 agosto: il disegno fatto in quel giorno mostra infatti una curvatura nel medesimo senso (V
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Riguardo alla coda I è da notare che essa è piegata in avanti, cioè verso la parte del cielo, a cui tende la Cometa, e ciò non solo apparentemente ma
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In questo esame trovo necessario distinguere due periodi: cioè il periodo telescopico, in cui non si poté, rispetto alla direzione della coda, fare
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, sia in milioni di miglia italiane da 60 per grado, e furono calcolate dal signor Tempel.
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Le deviazioni dell’ultima colonna non sembrano superare molto gli errori d’osservazione ammessibili in una misura, dove si deve prendere la direzione
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La prima cosa, che qui cade in considerazione, è la direzione iniziale della coda estimata all’occhio nudo in quella parte più prossima alla testa
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La serie delle deviazioni apparenti (ove si eccettui l’osservazione del 19 agosto, in cui azioni speciali sembrano aver avuto luogo, come si rileva
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in una forza projettante emessa dal nucleo in una direzione quasi costante. La direzione della forza projettante dipende evidentemente dalla
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costantemente curvata in modo da rivolgere la sua parte concava verso le regioni dello spazio a cui si dirigeva nel moto susseguente. Questo fatto è
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nucleo al Sole. In questa Cometa succede dunque l’inverso di quello che si osservò in molte altre. In essa la deviazione dalla dirittura del Sole si
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piano dell’orbita; generalmente dunque non sarà contenuta in questo piano. È possibile, entro limiti assai larghi, determinare una direzione tale
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comunicato dal nucleo alle parti della coda in direzione obliqua al raggio vettore, combinandosi con questa forza, genera la curva
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Galileo. La Cometa 1862 III ha dato dunque in favore della esistenza di una forza repulsiva (qualunque ne sia la causa e la natura) la dimostrazione più
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osservata nella seconda metà d’agosto, esisteva anche già in misura sensibile e nel medesimo senso in quei giorni. E siccome la Terra il 10 si
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Quando le parti della coda sono spinte fuori con forza dai nucleo in una direzione non contenuta nel piano dell’orbita, la coda può prendere una
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di considerarne le cause con qualche diligenza. E la circostanza sta in questo, che in quattro delle nostre figure il lato anteriore della coda (o
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Intorno alla figura del 21 agosto il Giornale delle osservazioni nota, che in essa il ramo anteriore è troppo più divergente del vero dal ramo di
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di grado in grado, si ottengono, per il profilo del lato anteriore, i seguenti dati.
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direzione del raggio vettore, quando essa azione diventasse infinitamente grande. Ma un incurvamento ulteriore sul davanti del raggio vettore non può in
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direzione opposta al Sole. Allora in un punto qualunque del profilo della coda l’ordinata y esprimerà la metà della larghezza della coda in quel punto
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Ma quando la Cometa si allarga rapidamente in forma di tromba, o anche soltanto di cono, è necessario ammettere una forza operante nel senso
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nulla o piccolissima in confronto di X. Allora δ2y/δx2 sarà quantità positiva, e la Cometa si allargherà in principio rapidamente colle forme sopra
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In seguito feci l’osservazione del luogo della cometa, comparandola coll’ajuto del micrometro annulare del detto cannocchiale di Plössl alla stella
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una nuova Cometa, fatta in quell’Osservatorio il 22 luglio dal signor Antonio Pacinotti e dal signor Carlo Toussaint, assistenti del professore Donati
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grande diametro. La luce della Cometa diffondendosi in modo uguale, produceva un’impressione intieramente simile a quella delle stelle, e la
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grandezza, si trova che la cometa in quella sera fu della grandezza 5, 3.
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In queste sere si è dovuto cessare dal fare le osservazioni dell'A. R. e D. della Cometa, perché la sua alta declinazione rendeva estremamente lunghe
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