Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: tavola

Numero di risultati: 18 in 1 pagine

  • Pagina 1 di 1

Enrichetto. Ossia il galateo del fanciullo

179103
Costantino Rodella 3 occorrenze
  • 1871
  • G.B. PARAVIA E COMP.
  • Roma, Firenze, Torino, Milano
  • paraletteratura-galateo
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tardi il suo ufficio, non si metteva in tavola pel pranzo prima delle sei; Enrichetto coglieva questo tempo per eseguire i suoi compiti scolastici

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dondolatevi sulla seggiola; non stendete i gomiti sulla tavola da pigliarvi tanto di posto, e far stare a disagio i vicini. Che anzi quando vedete gli altri

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Bettina! Una stanzaccia senza mobili, da una tavola sdruscita in fuori e un lettuccio di legno tarlato; le pareti nude e sgretolate, senza fuoco

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Galateo morale

197865
Giacinto Gallenga 15 occorrenze
  • 1871
  • Unione Tipografico-Editrice
  • Torino-Napoli
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prole: cani e gatti (talvolta anche le scimmie e i pappagalli) hanno seco a tavola, seco al passeggio, seco nel letto: rivolgono loro vezzosamente il

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. Recandosi alla tavola comune non dove preterire nessuno di quei riguardi che valgano a dimostrare ai commensali che il loro compagno è persona onesta e

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dell'indipendenza. A torto ed a ragione i piaceri della tavola hanno sempre figurato fra i mezzi d'influenza e di seduzione di cui fanno uso il potere e i

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sicuro, andando a letto, o mettendosi a tavola, di non avere il sonno o il desinare interrotto e di non dover sorgere per correre in aiuto de'suoi

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s'impara che non tutti trovano il pranzo in tavola a suon di campanello, e meglio è». E infatti chi non conosce il povero, chi secolui non conversa è

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tavola, di molti e sinceri compianti sul pover uomo che se n'è ito, di molte e gravi riflessioni sulla quantità straordinaria delle morti, sui generi di

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dimensioni della tua tavola e la capacità della tua sala; onde gli ospiti non abbiano ad uscire di casa tua in compagnia della fame, né siano costretti a

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di averli tali che più badino alla compagnia che alla buona tavola, più facili che contegnosi, più riveriti secondo il genio che secondo le regole

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parlava delle vivande che venivano a tavola, né si avvertiva granché se erano bene o mal cucinate; così narra quel grand'uomo nella sua Vita. Non lascierai

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Non precipitatevi, appena verranno i servitori a dare il serviti in tavola, verso la sala da pranzo, né, là giunti, abbiate l'imprudenza di

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Ora veniamo a quegli atti che si devono schivare a tavola per non incorrere nell'altrui biasimo; atti che potrebbero pregiudicare la riputazione, che

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coltello, colle dita sul piatto, sui bicchieri, sulla tavola, sui fianchi o sul dorso della seggiola; chi si dondolasse su questa o appoggiasse le

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Non fate né allusioni, né complimenti al buon appetito dei commensali. V'ha poi un vecchio proverbio che raccomanda di non parlare di morti a tavola

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ogni discorso e penetrano in ogni più riposto cantuccio, toccano e metton sossopra ogni cosa. A tavola vogliono i migliori bocconi, non si fanno scrupolo

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queste lezioni di civiltà che davano alla loro famiglia gli ottimi genitori. Eccone un piccolo saggio: «A tavola sì lei (la sorella Metilde) come io

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