vien l’ora della scuola, e tu hai ancora da finire il còmpito, e..... - O scuola, o còmpito, non rompermi il capo, brutto seccatore. Tutte le mattine
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lezione e a mettere in ordine i cartolari e i libri occorrenti per la scuola. Intanto veniva l’ora della colazione. Prima di uscire di casa, tanto
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La scuola, che frequentavano i due fratelli, era lontana, anzi che no, dalla loro casa; epperciò il padre li faceva sempre accompagnare: e siccome
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amorevolezza e con venerazione tutti i suoi Maestri, e dappertutto dove li incontrasse, loro dava segno di massimo rispetto. Entrato poi nella scuola per la
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A mezzodì terminava la scuola del mattino; e gli alunni si mettevano in ordina per la colazione. In quell’istituto gli allievi andavano il mattino, e
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scuola, per attaccar briga. E perché? Perché questi frequentavano la scuola di Borgonuovo, e gli altri quella di Monviso, o altra! Miserie di gare
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La sera, ritornato da scuola, tutto giubilante andava dalla mamma e dalla nonna a dar loro il bacio dell’ affetto. E siccome per padre, che lasciava
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richiamano l’attenzione, sono una scuola continua. Onde sarebbe desiderabile che ogni città e paese avesse un colto giardino pubblico, dove s
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fratelli e colle sorelle, affabile e tollerante coi servi, pulito e piacevole con tutti. Nella scuola eseguisce appuntino i suoi doveri, mostrandosi umile e
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raccomandò al padre, che ottenne di farlo entrare nella scuola de' sordo-muti di Torino, dove imparò un mestiere, e potè così non solo provvedere
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ne aveva d' avanzo; e così potè formarsi una certa agiatezza intorno a sè. Cresciuta alla scuola del dolore, aveva cuore per tutte le tristezze della
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» 17 V. L’andata alla scuola » 19 VI. La scuola » 23 VII. La refezione del mezzodì » 26 VIII. Ricreazione » 28 IX. Il ritorno dalla scuola » 30 X. I
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E adesso che v'ho annoiato con la mia predica, vi invito a recarvi meco al teatro. Il teatro? l'han detto e lo dicono anche adesso una scuola di
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Il teatro, abbiam detto, avrebbe ad essere una scuola di costumi, un luogo dove il popolo, oltre al ricrearsi della giornaliera fatica potesse
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Chiudere una bettola vale quanto aprire una scuola. L'individuo che smette il vizio di ubbriacarsi può dire di aver lasciato il sentiero della
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avventori, verso i medici privi di clientela, verso gli avvocati che penuriano di clienti, verso i maestri che hanno vuota la scuola, verso i letterati e
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assistere, ad aiutare la moglie nell'assestamento degli affari domestici, nel far la pulizia della casa, in un po' di scuola alla famigliuola: «si è fatto il
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ogni comune che sopravanzi in popolazione i cinquecento abitanti, a stabilire almeno una scuola per i giovanetti di ambi i sessi, in molti paesi ne venne
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Se avvi luogo in cui debbano regnare la civiltà e la gentilezza, esso è per certo la scuola, non essendo possibile immaginare che le guide o gli
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Una felice rivoluzione si è verificata, è lecito il dirlo, nel sentimento pubblico delle popolazioni. Da un quarto di secolo in quà la scuola
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percepiscono onori e stipendi di professori e maestri senza fare scuola, e col solo incarico di scriverne giornali ufficiosi o di far propaganda governativa alle
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, frutto della prolungata inerzia, della ostinata indisciplina degli anni di scuola.
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relazioni di scuola. Il nodo stretto dalla scienza e dalla gratitudine non si scioglie cogli anni; e il buon maestro proverà sempre, pensando al discepolo
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accenna a volervi cadere. Ma questi son casi rari, e più rari ancora in una scuola, dove fra giovani creature non è a credere abbian già messo radice la
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profondamente Iddio e le creature». Gli sconci parlari, gli atti contrari a morigeratezza sono affatto indegni di colui che va alla scuola della
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baionetta? Considerate inoltre che nella compera e nella rimonta dei vostri volumi, delle vostre carte, dei vostri arnesi di scuola, i genitori sono obbligati
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per riabilitarvelo. È ciò è grave, molto grave, per la civiltà, per la morale pubblica. «Il tribunale, scriveva il saggio Toqueville, è una scuola ove
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lode chi si credeva il primo della scuola, si trova poi sovente nel mondo l'ultimo di tutti».
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cogli uomini che si rispettano; che col pretesto della libertà non si tenga scuola aperta di turpitudine; che non si tratti con lei come cogli
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occuperà di moderargli, con opportuni ammaestramenti, il barbaro linguaggio e i più barbari modi; e se mandi i figli a scuola per metterli sulla via
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per abitudine, le loro grossolane nature, quando i signori si mettessero per davvero ad educarglielo cotesto viscere alla scuola della confidenza e
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; esse hanno nel fare la carità un tatto finissimo; è così commovente il veder l'interesse con cui ascoltano, esse provate alla scuola delle avversità
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sono il più delle volte, bambini d'affitto; quelle povere creature non sono che strumenti di una colpevole industria; e, cresciuti a quella scuola
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Accompagnate, per quanto lo potete, a scuola, a passeggio i figliuoli. Se voi vi fermerete qualche volta sulle pubbliche passeggiate, sui giardini
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abbiano principle e ispirazione dal santo nome di madre. La madre ci vien educando a una scuola diurna di misericordia: e questa ricca vena, siccome il
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Insomma ove è gentilezza, ivi è virtù: e scuola di virtù è la famiglia. A questa santa virtù di famiglia devono alcuni popoli, come il tedesco, quel
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Quale migliore scuola in fatti di civiltà che la famiglia, là dove gli ammaestramenti vengono porti dalla bocca d'un padre, d'una madre in tutti gli
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