mattina, appena alzati di letto, di mandare a mente pochi versi di qualche poesia, che loro meglio fosse andata a genio. Il nostro Enrichetto, che
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, nè gittate sotto la tavola ossi o cibi che non vi vadano a genio, ma lasciateli nel piatto. 9. Non fiutate i cibi prima di metterveli in bocca, il che
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più civile e più colta della città. Perché venire in teatro, se non ascoltano un ette di quel che si fa sul palco scenico? E se loro poco va a genio la
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quali punto non andava a genio quel brutto arrabbattarsi di partito, andavano a consigliarsi col signor Carlo,e mostravano piuttosto desiderio di
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signor Carlo; la madre aveva cercato di mettersi dove fossero persone tutte di suo genio; onde si era entrati in uno scompartimento, dove era solo un
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nostro buon genio! Che volete andar a confondervi in un ospizio? là in mezzo a tutti quei letti siete di nessuno! E tutta quella buona gente si divise
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Va a genio un attore, una produzione? certa gente non si sta paga ai decenti e moderati applausi, ma sente il bisogno di urlare, di strepitare, di
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costanti; ai raggi della scienza si dissolvono tosto o tardi le nebbie dei pregiudizi; il genio finisce per assidersi sulle rovine dell'ignoranza e della
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del ridicolo e del mostruoso. I veri artisti, i letterati di genio non hanno generalmente di queste melanconie. Essi parlano, mangiano, vestono
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, religioso e modesto, qualità proprie del vero genio». Goethe, Scott, Shakspeare, Milton, Pope erano uomini assestatissimi; quest'ultimo, che era di
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, al genio che li inspira, alla scintilla che li accende, all'estro che li trasporta. Questa melanconia che in certuni non è che ridicola, perché non
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non s'atteggiava a genio, benché lo fosse, sublime contrasto con tanti altri che credono e vogliono dar a credere di esserlo e non lo sono. «La natura
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un solo dei loro pregi che li temperi, senza un raggio di quella bontà che ha il genio». Allorché Franklin scrisse le sue celebri lettere a Collinson
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parola di disapprovazione lanciata al partito. Ieri era un genio, oggi un imbecille, il dì prima un santo, ventiquattrore dopo un mostro. Ciò è
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il coraggio, l'eroismo, togliendoli all'affetto domestico, alla povertà laboriosa, all'onestà sventurata, al genio operoso, alla virtù sconosciuta per
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d'ogni loro palpito, vuolsi un genio pietoso e sagace che indovini quel che non ha nome nella coscienza, né espressione nella lingua». Queste ed altre
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dice nulla, con quel loro discorrere compassato, senza brio! Figurati! in principio di sera il mio cattivo genio mi aveva avvicinato a quella sciocca
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di averli tali che più badino alla compagnia che alla buona tavola, più facili che contegnosi, più riveriti secondo il genio che secondo le regole
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