il polpastrello delle dita; chè così più agevole riesce tenerle pulite. Aveva anco una singolar cura a’denti; affermava di non aver mai provato mal di
paraletteratura-galateo
Pagina 10
pane pe’ tuoi denti sta volta. - Oh non voleva mica offenderlo, io! disse Sandrino tutto vergognoso. - Sei sempre così, riprese Enrichetto, gl’ infelici
paraletteratura-galateo
Pagina 21
lagrimano, gocciola il sudore, con nausea de’commensali. 4. Non ispezzate il pane co’denti, come fanno i villani, ma rompetelo colle mani o affettatelo
paraletteratura-galateo
Pagina 35
canticchiare o a zufolare tra i denti il motivo, che si cantava sulla scena: lo diceva una sconvenienza insopportabile codesta. Una volta assisteva alla
paraletteratura-galateo
Pagina 44
ogni modo, ne dimandava licenza. Come pure si guardava bene dal dirugginare i denti, dal suonare il tamburrello colle dita, dallo zufolare o canticchiare
paraletteratura-galateo
Pagina 55
stringersi nelle spalle e profferir tra i denti:
paraletteratura-galateo
Pagina 89
Il medico vecchio non isprezzi il giovane e «non digrigni i denti tuttavolta che vede nascere un ingegno che par destinato a cacciarlo dal suo trono
paraletteratura-galateo
Pagina 280
, quel linguaggio così pieno di reticenze, di citazioni, di barbarismi ha la prerogativa di allegare i denti e di far perdere la scrima a più d'un
paraletteratura-galateo
Pagina 296
Non imitare, parlando, le urla degli animali, né stralunar gli occhi, né dirugginire i denti, né agitar le braccia a mo' di spiritato onde crescer
paraletteratura-galateo
Pagina 444
fiutar le vivande che vi vengono presentate, il soffiar sulla minestra o sui cibi, lo stritolar le ossa o i noccioli coi denti, il succhiarne il
paraletteratura-galateo
Pagina 488
cagnuola o dal gatto che vi si trastullano attorno colle zampe e coi denti. Onde può benissimo accadere che in grazia di quella incuria o malevolenza vi
paraletteratura-galateo
Pagina 93