, piangendo dalla fame e dal freddo. Siccio, l’onesto Siccio, non lo dimenticò. Pratico della casa profittò della confusione dei depredatori, e col pretesto
malizie e di tradimenti che tieni al posto della coscienza». «Tutto! tutto!» gridava Cencio come un energumeno. E come dimentico di quanto doveva
dei preti, di marciare in fretta su Viterbo, per reprimere la dimostrazione a qualunque costo. Or, mentre il paese festoso, quasi dimentico del lungo