il loro giudizio sul merito delle varie opere d’arte; io mi limito, invece, a considerare la pittura, e più specialmente la pittura italiana e
successione di mutamenti sociali in Francia, è egli da maravigliarsi se le idee, la letteratura e la pittura francese si sieno andate del pari mutando?
Pagina 10
francese, e negli ordini sociali più elevati è di moda l’ammirarlo. Discepolo di David, egli vide il nuovo slancio che pigliava la pittura; la vide
Pagina 11
romanzi storici di Walter Scott commovevano l’Europa e la poesia anch’essa diveniva storica; egli vide che la pittura era per forza trascinata a
Pagina 12
Ma oltre a ciò, v’è da fare ancora un’altra considerazione sull’indole generale di questa pittura storica, di cui egli è il fondatore. In che cosa il
Pagina 13
L’assassinio del duca di Guisa fu il quadro in cui questa nuova pittura raccolse quasi tutti i suoi pregi. La verità del fatto; il carattere dei
Pagina 13
inesorabile che da ogni lato lo stringeva, e noi lo vediamo finalmente, quasi stanco, cercare una regione più libera e serena nella pittura religiosa
Pagina 14
, ec., del Kaulbach. Ma allora, o si cade facilmente nell’allegoria, nell’astrazione, e la pittura è priva d’uno de’ suoi principali elementi: la
Pagina 14
reale che si scorge in tutta la pittura francese, dal momento che s’è posta in lotta con la scuola accademica. Esso minaccia ora di voler trionfare
Pagina 15
C’è egli da maravigliarsi se le grand art s’en va? Non è la pittura, come la poesia e la letteratura, un resultato delle condizioni sociali? Si grida
Pagina 18
della pittura in tempi determinati. Quando la società muta, quando l’ideale si trasforma, quando i mezzi tecnici che noi possediamo non bastano più
Pagina 19
, nello spirito e nella letteratura francese ai giorni nostri. Ma veniamo finalmente alla pittura nell’Esposizione.
Pagina 20
Due cose cerca sopra tutto la pittura francese, e le raggiunge mirabilmente: il pittoresco nel soggetto, e lo chic (come essi dicono) nel tocco del
Pagina 20
Noi scegliamo tra coloro che più emergono, i nomi di Cabanel, Gérôme, Meissonnier, Bréton. Il primo ambisce levarsi alla grande arte, la pittura
Pagina 21
I due artisti che meglio ci possano dare un’idea della moderna pittura dei Francesi sono il Gérôme ed il Meissonnier. Il primo tratta a preferenza
Pagina 22
giudici severi dell’Areopago; ma vecchi libidinosi che fanno colà una assai povera figura. Il colorito del quadro è grigio, monotono, e la pittura
Pagina 23
nella sua pittura, che l’obbliga a quelle dimensioni. Anche il Gérôme, che pur segue dimensioni assai maggiori, se si fosse provato a dipingere la
Pagina 25
siamo, perciò, ristretti alla pittura, anzi a quella di figura solamente, in cui questo carattere comune a tutta l’arte, si vede più chiaro. Vi sono
Pagina 28
Io esco ora dai vasti saloni della pittura francese, per entrare nel piccolo recinto della pittura italiana; ma getto per via un rapido sguardo ad
Pagina 29
questo artista, dipingendo quadri di genere, si trova ricondotto, come inconsapevolmente, alla pittura classica. Ciò spiega la ragione del suo
Pagina 29
Io, dunque, traverso rapidamente le altre sale, e prima di tutto mi fermo un istante fra gl’Inglesi. Nella storia dell’arte, la loro pittura pare un
Pagina 30
Lo studio dei caratteri nella pittura inglese, è fatto generalmente con molta maestria. Il Millais, l’Hayllar e moltissimi altri si distinguono per
Pagina 32
pittori che si presentano oggi come principali rappresentanti della pittura belga: — Leys e Steevens. Il primo, nato fiammingo, s’è nutrito e formato
Pagina 32
saloni. Non sono, però, grisettes o donne del demi-monde, che tanta parte hanno nella pittura e letteratura francese; ma son dame. Una è al piano, un
Pagina 33
aver voluto creare una pittura moderna simile a quella dei grandi freschi di Raffaello nel Vaticano; ma in lui si trova, come nel Cornelius, un
Pagina 35
con uno scopo determinato. Concludo perciò col dire che la pittura tedesca non è così ricca, spontanea e popolare come la francese. Essa ha un
Pagina 38
pittura, meschinissima. Ma dopo di ciò incominciò subito una reazione, anzi una specie di crociata della stampa francese contro di noi, e tutto fu trovato
Pagina 38
Ma lasciando da un lato tutte queste considerazioni, che son fuori dell’argomento nostro, dobbiamo ora parlare della pittura italiana all’Esposizione
Pagina 41
sul pensiero lombardo, e se ne videro i segni anche nella pittura. Hayez ed Induno ne sono una prova.
Pagina 41
forzate e convenzionali ancora s’introducono ne’suoi primi quadri. Ma finalmente egli si libera da quelle pastoie, e la pittura diviene in lui un’arte
Pagina 42
tanta evidenza mostravano loro come la pittura debba, innanzitutto, cercare il sentimento e l’espressione? Il Duomo e il suo Campanile, il Palazzo
Pagina 43
, ricordando le antiche tradizioni toscane, fecero opere di merito, come ne è stato e ne è un esempio il Pollastrini; ma la pittura moderna, non potè
Pagina 44
Ma la scultura toscana m’ha fatto uscire di strada. Torno perciò alla pittura. L’Italia ha oggi tre grandi capitali artistiche: Milano, Firenze
Pagina 46
genere, semplici scene campestri, che ebbero la stessa verità, la stessa evidenza, il medesimo valore. Una tale pittura fece vedere che in arte v’era
Pagina 47
carattere, tutto quell’arduo studio che la pittura moderna mostrava di aver fatto nei quadri dello Steevens, del Enauss e di tanti altri, non si vedeva
Pagina 48
Dando una rapida corsa alle sale della pittura, si riceveva chiaramente una prima impressione — La palma è dei Francesi. — E a chi lo voleva o non lo
Pagina 5
Ma una prima impressione non è un giudizio, e non è possibile paragonare la pittura francese con un’altra qualunque, senza prima formarsene un’idea
Pagina 5
presentavano. Nondimeno l’arte lombarda, sebbene nella pittura non mostrasse tutta la sua ricchezza, svolse tutte le sue forze nella scultura, inviando
Pagina 52
errore, e il danno sarebbe nostro. Tutta la scuola lombarda, a me sembra, pecca, in pittura e scultura, d’un realismo che cade in ciò che abbiamo più
Pagina 53
La pittura toscana era rappresentata dal quadro di Ussi, lì abdicazione del Duca d’Atene, soggetto anche questo di storia municipale, ma di molta
Pagina 54
. Ma bisogna anche qui ricordare agli artisti che la pittura italiana è in uno stato di trasformazione; e quando si cerca e si muta, ognuno vuol dire
Pagina 56
Il Pagliano, l’Ussi ed il Morelli son quelli che ho scelti come i rappresentanti delle tre scuole, in cui è principalmente divisa la pittura italiana
Pagina 57
disegnano generalmente senza alcun vigore di colorito, pare chiasso pericoloso ed evitabile. Egli s’è formato collo studio del vero, della pittura
Pagina 57
, ed in quest’aspra battaglia fu utile ogni cosa che potè divenire arme di guerra, e della pittura bisognò mostrare il lato opposto a quello che
Pagina 59
vesti, mutabili sempre, secondo la moda di Parigi. La pittura non poteva più trovare il suo ideale nella società in cui viveva, la quale, del resto
Pagina 6
, noi siamo ridotti a tale, che le nostre case non sono più opere d’arte, anzi di rado l’arte v’entra per nulla. La pittura, la scultura, l’architettura
Pagina 62
nella pittura che nella scultura. Nella statua, la materia ha una parte maggiore: il suo occhio senza luce, e il volto senza colori, non le concedono
Pagina 7
nazionale di questa pittura, in mezzo alla varietà infinita delle sue scuole o maniere; vedere qual legge regola questo continuo alternarsi di forme
Pagina 9
, fantasia originale ed ardita, che dà il nuovo slancio alla pittura moderna dei Francesi. Egli ha scoperto nell’armonia dei colori una musica nuova
Pagina 9
progredirà tuttavia. Sappiame d’altronde che Michelangelo per la sua valentia nella pittura e scoltura prevalse a Bramante da Urbino che all’uopo del Duomo
Pagina 49