basi affatto differenti da quelle che informano il sistema vigente nelle altre provincie del regno, non potrebbe essere nemmeno in parte modificato
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temuta concorrenza per l'introduzione dei calendari mancanti di bollo dalle altre parti del regno, non sussisterebbe neppure, mentre per espressa
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dello Stato, si riapriranno le fonti della pubblica prosperità, ma ancora le condizioni politiche del regno si faranno migliori, e più agevolmente e
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Ogni cosa ha il suo tempo. Assicurata la indipendenza del regno, non isfuggì agli animi vostri che faceva d'uopo provvedere al pubblico erario e alle
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saranno tanti i giudici quanti ci troviamo qui ora, non sarà l'intero regno spettatore dei nostri giudizi, ma saranno pochi, saranno cinque che decideranno
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Mazziotti. Signori, io credo che la causa della maggior parte dei mali che affliggono il regno d'Italia sia la stranomania, sia, cioè, l'imitazione
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fare opposizione, di muover proteste in ogni elezione del regno d'Italia.
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leggi del regno pongono a carico dei comuni o delle provincie.
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A me pare che si sia già non poco abusato, nel formare il regno d'Italia, di questo effimero mezzo di guadagnarsi degli amici. Con che? Con impieghi
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d'altri paesi estranei al regno d'Italia, sieno stati trasferiti a conventi del regno, posteriormente al 18 gennaio 1864. Sta bene; ma ciò si riferisce
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l'hanno fatto valere, sebbene, come dissi, abbiano, prima della promulgazione della legge, vissuto fuori del regno.
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tempo del primo regno d'Italia.
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nel regno. Ed infatti, dopo gli spiacevoli casi avvenuti in Sicilia, il Governo del Re non mancò di ordinare che si deponessero gli abiti monastici.
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prima dell'età prescritta dalla legge civile, ovvero in provincie ancora soggette al regno pontificio; e in conseguenza di questo principio che pone
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appartenere a casa religiosa esistente nel regno.»
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quali, non appartenendo a Provincie non soggette al dominio pontificio, ma appartenenti al regno d'Italia, abbiano nondimeno dovuto fare la loro
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«Non godranno dei benefizi della presente legge coloro che, essendo affiliati a conventi di Roma o di altri paesi estranei al regno d'Italia, sieno
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dell'imposta reale, della fondiaria, ma ancora della imposta diretta personale detta della ricchezza mobile, locchè non era mai avvenuto col sistema del regno
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funzionario comunale, pagato dal comune in quel modo che esso avrebbe creduto migliore. In alcune parti del regno i comuni avrebbero potuto così
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Certamente: l'esazione dell'imposta sulla ricchezza mobile e fondiaria non porterebbe minore spesa per tutti i comuni del regno.
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Mantova delle tasse in vigore nelle altre parti del regno. (V. Stampato n° 184-a).
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Accademia della crusca
