16. Si può, coll’aiuto delle tavole delle deviazioni dalla normale, sciogliere non poche questioni interessanti. Si domanda per esempio, se i segni e
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27. Affinché si possa giudicare a vista dell’andamento dei numeri osservati, e del grado di certezza con cui si può affermare l’esistenza dei maxima
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due tavole precedenti. Considerando i numeri qui registrati, la legge regolare della loro variazione si mostra al primo colpo d’occhio, anche dai
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prendendo invece per M, i valori dati dalla formula qui sopra (la quale contiene 7 coefficienti), si trova
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epoche dell’anno le quali presentano ciò che si suol chiamare un tempo assai incostante, e quindi sono di molta variabilità relativa. Può tuttavia avvenire
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E si vede che per un dato giorno lo stato del cielo che si avvicina di più alla serenità media 0,550 è quello dei giorni misti. Per noi il giorno
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Per render poi sensibili all’occhio anche il segno e la grandezza delle variazioni da un giorno all’altro si riuniranno con tratti verticali le
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dove si scorgono immediatamente le grandezze ed i segni delle 7 variazioni, le quali hanno il valore +2 –2 –2 +1 ±0 +1 –2 ±0. In tal modo si può
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Ora questo progresso di serenità in ciascuna decade si andrà manifestando per ciò, che le variazioni in più di questa decade saranno alquanto in
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Le differenze Δ della terza colonna mostrano di quanto si aumenta la serenità dal mezzo di una decade al mezzo della decade consecutiva. Onde
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76 Δs/2+s dai numeri della col. XVI rappresentanti l’eccesso delle variazioni semplici positive sulle negative in ciascuna decade. Similmente si
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Si può osservare che nei quattro mesi estivi dal maggio all’agosto, si ha una prevalenza di serenità, per cui il tempo sereno deve riguardarsi come
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semplici danno invece segno di mutazioni graduali; sarà agevole conoscere a qual fatto si riferisca la legge dei numeri qui esaminati. In quel periodo
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68. Relazione fra le escursioni mediate e le escursioni immediate. Io chiamo escursioni immediate quelle che si fanno da un estremo all’altro per
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L’andamento della frequenza di tali escursioni secondo le stagioni si vede dalle medie dei mesi registrate in fondo alla tavola XVII. Nei due massimi
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Se noi consideriamo un’epoca in cui il tempo si trovi in uno degli stati estremi, e poniamo che succeda una variazione unitaria del tempo, si
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74. Considerando tutte queste serie di numeri, si vede, l’influenza dei punti lunari delle fasi essere nulla, o per lo meno insensibile: infatti in
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Quindi si potrà anche trovare il numero probabile dei gradi o delle variazioni unitarie sommando il doppio del terzo numero col secondo. Si otterrà
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La somma di tutte le probabilità è (λ + μ + ν )2 = 1, come dev’essere. Sarà ora facile calcolare la probabilità che si abbia una permanenza, una
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80. Ora questa legge di persistenza, per cui lo stato del cielo tende a continuarsi da un giorno al giorno seguente, si estenderà essa fino al
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il suo consecutivo, come finora fu fatto; ma quelle che si ottengono paragonando lo stato del cielo di ciascun giorno con quello che ha luogo due
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Nella seconda colonna si ha il numero dei paragoni eseguiti per ciascun mese durante i 38 anni delle osservazioni: nella terza si ha il numero dei
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Esaminando questi risultati in confronto con quelli esposti nel quadro della pag. 51, si vedrà che la variabilità U2 assai più che la U1 si accosta
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Si afferma inoltre, che il maresciallo Bugeaud nelle sue spedizioni d’Africa si regolasse, per giudicare del tempo, dal quarto e dal quinto
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Si nigrum obscuro comprenderit aëra cornu,
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At, si virgineum suffuderit ore ruborem,
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La maggior serenità media, che hanno le lunazioni di cui si tratta, è dunque un fatto naturale, e non costituisce alcuna proprietà speciale del
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. In tutto questo intervallo non si ebbe che una interruzione di qualche importanza, cagionata da infermità dell’osservatore, la quale durò per i tre
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. Sebbene in questa classificazione entri un poco d’arbitrio, tuttavia quando si seguiti costantemente un medesimo sistema si può giungere a risultati utili
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Si vede dall’ineguale andamento dei numeri, che è impossibile seguire, colla data copia di osservazioni, la progressione dei venti di decade in
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96. Distribuzione dei venti nei 38 anni delle osservazioni. Tale distribuzione si scorge nella tavola XIX, costruita come le analoghe III, IV, V, VI
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coll’unica differenza, che invece di dare una linea ad ogni anno, qui si riunirono nella stessa linea il secondo semestre di un anno col primo
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101. Disponendo i numeri precedenti in due linee parallele corrispondenti alle decadi che egualmente distano dai due solstizii, si ha il seguente
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La simmetria è quasi perfetta, e maggiore sarebbe, se si volesse perequare i numeri. Si ha dunque il risultato curioso, che la frequenza dei giorni
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di osservazione si trovano registrati Tutte le tavole citate per mezzo del loro ordine progressive si trovano raccolte in fine di questa Memoria
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6. Questa divisione fu stabilita per troncare ogni ambiguità, sebbene contro di essa si possano promuovere alcuni dubbii. Infatti un giorno non potrà
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103. Lo studio delle pioggie non si è potuto fare qui in altro modo che colla semplice enumerazione dei giorni, in cui è caduta una qualunque
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il rispetto della regolarità, si eseguì la perequazione di tali numeri di 5 in 5, ed i risultati stanno nella colonna VI. Onde ricavare poi una curva
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Nella prima parte della tavola XXIII si contengono i risultati di questa ricerca. I 3153 giorni di pioggia osservati furono classificati secondo i 29
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sopra abbiam trovato nella seconda decade di maggio una particolare inclinazione del tempo allo stato nuvolo (Cap. I). Checché si voglia credere in tale
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Io credo che senza tema si possano mettere queste differenze nel numero di quelle che può facilmente produrre il caso. Dal calcolo delle probabilità
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116. Da questa tavola, che non ha bisogno di alcuna dichiarazione, si vede, come in 38 anni furono registrati 750 temporali, cioè quasi 20 per
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118. Si vede indicato in questa tavola un maximum di frequenza al principio di giugno e un altro al principio di agosto. Ma il numero delle
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117. La distribuzione dei temporali secondo le varie epoche dell’anno si vede anche meglio nella seguente tavoletta, dove i temporali sono ordinati
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In fondo della tavola si vedono i risultati medii dell’anno. Sopra 13638 giorni d’osservazione impiegati nel calcolo, se ne ebbero 4984 sereni, 3623
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grandini, si hanno più numeri invece di un solo. Nell’ultima colonna (XIV) si ha il numero delle grandini cadute in ciascuno dei 38 anni di
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16. Alla mattina si scorge la solita meteora luminosa.
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13. Questa mattina alle ore 4 e 10 minuti si è sentita una forte scossa di terremoto ondulatorio.
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16. Sono già quindici giorni che allo spuntare e al cadere del sole si vede una grande meteora luminosa. (Probabilmente l'osservatore intenderà
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nella XIV (2a di maggio), dai quali risulta, che alla fine di dicembre si possono aspettare altrettanti giorni sereni, quanti alla metà di maggio.
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