Tavola XVII. Numero dei cambiamenti di tempo avvenuti in 38 anni (dal 1827 al 1864).
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14. Per giudicare poi a colpo d’occhio il numero e la durata delle oscillazioni che l’andamento generate del tempo fece in tutto questo intervallo
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11 interruzioni di questa tavola, il numero delle sequenze da 455 è ridotto a 429. Di queste 224 sono permanenze, 205 variazioni. La differenza non è
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ciclo; perché sarebbe bastato un numero eguale di argomenti favorevoli e di argomenti contrarii per stabilire la sua totale nullità. Infatti nell’assenza
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VII, VIII, IX; i risultati non posson esser molto diversi., considerando tutti i periodi di un numero intiero d’anni a cominciar dalla tetraeteride
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rapporto dei numeri dei casi favorevoli al numero dei casi contrarii arriva a 1,120, è ancora più che dubbio. Infatti altri rapporti F/C dell’ultima
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ognuno dei due intervalli venendo ad abbracciare una intera enneadecateride Metonica, o un intero cielo del numero d’oro, si ha per ciascuno un numero
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perché il numero delle lunazioni di 30 giorni è poco più che la metà del numero totale, e quindi il risultato corrispondente al 30° giorno avrebbe
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dove l’unità è un millesimo. Si vede adunque, che l’incertezza dei numeri osservati è, in media, 10 millesimi, o un centesimo del numero totale dei
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giorni sereni, nuvoli e misti, dati dalle osservazioni dirette (colonne III, IV, V della tavola XIII), è di quasi 5 giorni per ciascun numero.
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, restando pure invariato il numero di giorni misti. Un fatto analogo, ma in misura assai più grande, avviene per l’azione solare. Abbiamo infatti più sopra
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e queste somme avrebbero dovuto essere eguali a 503, numero delle rivoluzioni anomalistiche fatte dalla luna in 38 anni: mancano dappertutto alcune
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Il numero totale delle sequenze osservate durante i 38 anni (detratte alcune pochissime per ragioni che qui è inutile sviluppare) fu di 13718. In
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La variabilità del tempo in un dato periodo è eguale al numero delle variazioni semplici più due volte il numero delle variazioni doppie, diviso per
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arbitraria, e si può definire in varii modi. Supponiamo per ora, che la variabilità relativa si metta come proporzionale al numero di variazioni
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semplici) fu aggiunto il doppio dei numeri della colonna V (variazioni doppie), e si ottenne così la colonna XIX, la quale contiene il numero totale delle
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malgrado che queste ultime siano in numero notabilmente minore. Ma ne’ sei mesi rimanenti queste due specie di variazioni seguono una legge
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, affinché durante questa decade si passi dalla serenità zero alla serenità uno, conviene che il numero delle variazioni positive enumerate in quella decade
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variazione hanno in ciascuna decade. In una decade essendo N il numero delle variazioni doppie, n quello delle semplici: il numero di gradi sarà 2 N per le
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Nel quadro seguente diamo per ogni decade i valori 76 Δ 2/2+s e 76 Δ s/2+s, cioè il numero di gradi, per cui le variazioni semplici e le doppie
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Essendo questi numeri ridotti all’ipotesi di serenità costante, è manifesto, che il numero duplicato delle variazioni doppie sommato algebricamente
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mezzo di una sola variazione doppia; escursioni mediate quelle che si fanno passando per due variazioni semplici. Il numero delle escursioni immediate in
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due termini. In tal guisa si poté senza ambiguità formare la tav. XVII, contenente per ogni mese il numero delle escursioni, o, come dice l
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della variabilità del tempo, è interessante ricercare la loro frequenza nelle diverse stagioni e il rapporto del loro numero con quello delle
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69. Numero annuo delle escursioni del tempo. Questo numero è dato, per i 38 anni delle osservazioni, nell’ultima colonna della tavola XVII: il suo
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osservazioni, si vede che le serie qui addotte hanno un sufficiente parallelismo, e che il numero delle escursioni immediate sta a quello delle mediate in un
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simultaneamente. Se noi dunque dal numero totale delle variazioni unitarie osservate in ciascun mese sottrarremo il doppio delle escursioni primarie, ciò che
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73. I risultati della presente investigazione sono contenuti nella tavola XVIII; la quale dà in corrispondenza ai 29 giorni della luna il numero
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Quindi si potrà anche trovare il numero probabile dei gradi o delle variazioni unitarie sommando il doppio del terzo numero col secondo. Si otterrà
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ed è facile convincersi che questa espressione vale per un numero qualunque di sequenze. Siccome λ e ν variano nel corso dell’anno, così pure nelle
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Nella seconda colonna si ha il numero dei paragoni eseguiti per ciascun mese durante i 38 anni delle osservazioni: nella terza si ha il numero dei
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Nei sette mesi la cui serenità è superiore alla media dell’anno, il numero precedente è 10,7 adequatamente; negli altri cinque è 5,6.
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lunazioni serene nel 4° e nel 5° giorno. Il numero della prima colonna è il numero d’ordine da 1 a 470 che ogni lunazione occupa nel registro. Per la
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loro numero è troppo piccolo, perché si possa dimandare qualche regolarità nella loro distribuzione. I venti della classe I (venti deboli) nelle loro
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osservate in ogni decade durante 38 anni, ed il numero medio di giorni nebbiosi che corrisponde alla decade normale di dieci giorni. Dal calcolo furono
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. nella tavola I (colonne III, IV, V); ed altresì il numero dei giorni di osservazione impiegati (colonna
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comparabili calcolando la frazione di piovosità, cioè facendo il rapporto del numero dei giorni piovosi e nevosi di ciascuna decade al numero totale
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Per maggior rigore tuttavia fa calcolata la frazione di piovosità per ciascun giorno della luna, dividendo il numero dei giorni piovosi osservati
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Io credo che senza tema si possano mettere queste differenze nel numero di quelle che può facilmente produrre il caso. Dal calcolo delle probabilità
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concorderebbero nel dare un maggior numero di pioggie presso il perigeo, che presso l’apogeo, e le proporzioni numeriche sarebbero le seguenti:
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113. Assai più irregolare è la distribuzione della neve nei varii inverni. Il numero medio è di 10 nevicate per ogni inverno; esso è salito fino a 20
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. Il 17 gennaio la neve era alta un braccio (0m,60). Essa coperse il terreno di continuo fino al 2 marzo. Numero totale delle nevicate: 19.
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118. Si vede indicato in questa tavola un maximum di frequenza al principio di giugno e un altro al principio di agosto. Ma il numero delle
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L’ultima colonna della tavola XXV dà il numero dei temporali avvenuti in ciascuno dei 38 anni d’osservazione; il massimo fu 34 (nel 1827), il minimo
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settembre il numero dei temporali vespertini è soltanto i ¾ del numero totale, ed in ottobre i 3/5: mentre in aprile ne forma circa gli 8/9, ed in
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121. Grandine. La tavola XXVI dà conto di tutte le cadute di grandine osservate a Vigevano dal 1827 al 1864. Il numero inscritto sotto ciascun anno e
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grandini, si hanno più numeri invece di un solo. Nell’ultima colonna (XIV) si ha il numero delle grandini cadute in ciascuno dei 38 anni di
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Il numero, fra grandi e piccole di queste è 15, cioè due ogni cinque anni; mentre il numero totale 68 dà per ogni anno 1,79 grandini, o circa nove in
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125. Ho cercato altresì se qualche influsso sulla frequenza di questa tremenda meteora derivi dalle fasi lunari; com’era a prevedere, il numero
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non cresce dunque in ragione del numero dei temporali.
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