Nella miseria! nella desolazione! gittata in carcere come una rea, dove atroci torture l’attendono! Essa, la dolce, la mesta creatura! E tu, demonio
melodramma
Salvala!? E chi la spinse nell’abisso? io o tu? Ciò ch’io posso farò. Ecco le chiavi. Dormono i carcerieri. I cavalli fatati son pronti per la fuga.
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. Tu saprai meglio di me, nella tua qualità d’erudito, che fin dai primi anni del Rinascimento tutti i popoli e tutte le religioni d’Europa
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